Nelle sale di contrattazione si riempiono quasi del tutto i listini. La domanda pare prevalere rispetto all’offerta. Ciò stimola l’apprezzamento di alcuni gruppi merceologici, nonostante non vi siano variazioni a listino ad ufficializzarlo.
SI RIEMPIONO I LISTINI
Propio nella borsa di Piazza Zumaglini si riempie totalmente il bollettino. Viene proposta, infatti, anche la valutazione per S. Andrea e similari e per la voce collegata a questo gruppo, Gloria. Entrambe partono a 70 €/q lordi come prezzo massimo, ossia possibile con rese ottimali. Tale valutazione, inoltre, è corredata dalla dicitura scambi limitati. Tutte le altre voci restano invariate nei massimi. Calano di 5 €/q i minimi nel gruppo Arborio, forse per comprendere anche le partite con caratteristiche merceologiche deficitarie tipiche di questo segmento. Nel pomeriggio a Milano si confermano completamente le valutazione della settimana precedente. Viene aggiunta anche qui la valutazione per il gruppo S. Andrea, pari a quella vista a Vercelli. Rimangono deficitari rispetto al resto dei listini i lunghi A di pregio, valutati qui 45 €/q lordi contro i 50 delle altre borse. Unica non quotata nel capoluogo lombardo l’ormai pressoché non coltivata varietà Augusto.
POSSIBILI PASSI AVANTI
Nessun passo avanti ufficiale ma, come affermato in apertura, più di un comparto è stato scambiato in alcuni casi a cifre maggiori di quelle ufficiali. Partiamo dai lunghi B, fermi a 40 €/q lordi nei listini, pare si possano vendere anche a 42-45 €/q lordi. Ciò dipende da resa, varietà e disponibilità al ritiro libero con pagamento a 90/120 giorni. Altro gruppo varietale che pare possibile da vendere a qualcosa in più del listino sono i Tipo Ribe, ieri quotati 45 €/q lordi. Buona parte delle varietà di questa voce vengono scambiate a 50 €/q lordi con pagamento lungo e rese ottimali. Ciò al pari delle varietà di riso medio o lungo A destinate allo stesso segmento di mercato e già quotate tale cifra alla voce Loto e similari, Leonardo e Crono.
Rimangono stabili a listino come nei prezzi allo scambio i tondi, nonostante la scarsa offerta. Sappiamo che di questi risi se n’è seminati meno, vedremo in futuro i numeri sul raccolto ma vi sono giacenze importanti dalla scorsa campagna. Abbiamo visto, inoltre, come l’industria abbia trovato sostituti nella passata stagione sul mercato internazionale. Ciò, unito alla resistenza a vendere, ha portato al crollo vissuto nei mesi scorsi. Ripercorrere quella strada considerando i prezzi attuali troppi deficitari potrebbe creare dinamiche dannose. Stabile anche il mercato interno, che vede il gruppo Roma a 55 €/q lordi con buona richiesta. Stessa quotazione per il gruppo Arborio, con la nota negativa del calo nei minimi. Carnaroli classico quotato 65 €/q lordi e similari 60, ma richiesti per lo più a 55 €/q lordi dall’industria ad eccezione di Caravaggio.
Per tutti i risoni, soprattutto quelli del mercato interno, attendiamo di vedere come sia andato il raccolto per poter capire meglio i possibili sviluppi del mercato. Autore: Ezio Bosso.
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