In Corea del Nord ci sarebbero persone che muoiono di fame, mentre il paese lotta per nutrirsi. La gente nella nazione isolata – spiega Gaotrade nel report The Rice – soffre pesantemente per l’impatto delle sanzioni, la chiusura della frontiera a causa del covid e il clima estremo.
Le sanzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la chiusura del confine con la Cina per la pandemia e una siccità del 2020 seguita da piogge da tifone: fattori che si stanno combinando per creare gravi carenze di cibo in Corea del Nord, con preoccupazioni crescenti per la malnutrizione diffusa e una potenziale ripetizione della carestia del paese negli anni ’90.
Il leader nordcoreano Kim Jong Un ha riconosciuto il problema in una riunione di giugno del Comitato Centrale del Partito dei Lavoratori.
La Corea del Nord ha indicato la necessità di 5,2 milioni di tonnellate di cibo per il 2020, ma ne ha prodotte solo quattro milioni, lasciando un deficit di più di un milione di tonnellate, afferma il Korea Development Institute di Seul in un rapporto del mese scorso.
Anche con le importazioni, la Corea del Nord soffrirà un deficit alimentare di 780.000 tonnellate per il 2020-2021, secondo le stime della Fao in un rapporto sul paese a giugno, delineando l’effetto di una siccità all’inizio del 2020, seguita da una successione di tifoni e forti piogge in agosto e settembre che hanno gravemente ostacolato la produzione alimentare. (AVVISO).
Il danno causato dalle sanzioni è stato anche aggravato dalla chiusura del confine con la Cina, dato che Pechino è responsabile di circa il 90% del commercio estero della Corea del Nord.
I segni della fame in Corea del nord