Una settimana nera per i risicoltori nelle sale di contrattazione. La domanda continua ad essere nulla per quasi tutte le voci a listino, che vedono le loro quotazioni in caduta libera (leggi l’ultima analisi).
«CALO FISIOLOGICO»
Gli scenari sono dunque radicalmente cambiati rispetto a poco più di un mese fa e non solo sul fronte mercato. Le continue piogge hanno influito anche dal punto di vista agronomico migliorando le prospettive di investimento a riso e produttività per la prossima campagna. Vi forniamo oggi il punto di visto di Manrico Brustia, risicoltore e responsabile settore riso di Cia Piemonte, che analizza tale contesto ai nostri microfoni. «Ritengo che il calo attuale sia fisiologico. L’industria ha comprato risone nei mesi scorsi alle valutazioni viste e ciò ha portato ad un aumento nel prezzo di vendita successivo. Questo ha influito negativamente sul collocamento, sia sul mercato interno che nelle esportazioni. Entrambi questi canali hanno visto calare decisamente lo smercio per questo si è creata l’assenza di domanda attuale, essendo pieni i magazzini delle riserie e della GDO».
«TONDI E LUNGHI B PENALIZZATI DALL’IMPORT»
«Tali dinamiche hanno influito su tutti i risi ma in primis i lunghi A, da parboiled per l’export e da risotto per il mercato interno. Per quanto riguarda tondi e lunghi B a limitare la domanda sono anche le importazioni, cresciute nel corso di questa campagna. Tale dinamica, insieme alle difficoltà di collocamento sopracitate, ha portato a trasferimenti decisamente ridotti per tutti i risoni. Ciò oggi risulta in rimanenze molto maggiori rispetto agli anni passati per questi due comparti, nonostante il calo produttivo visto nella scorsa campagna. I numeri espressi nei documenti ufficiali di Ente Risi sono sorprendenti ma al contrario non stupisce che causino gli importanti deprezzamenti visti. Le valutazioni dei tondi stanno crollando negli ultimi mercati. Gli “indica” partivano già da un prezzo basso ed ora vengono pagati a cifre al limite della remuneratività, alla luce dei costi di produzione visti l’anno scorso».
«NESSUNO SI LAMENTI PER LE PIOGGE»
«Per quanto riguarda la piovosità, oggi ci troviamo con il lago pieno, fiumi e canali in piena attività e una falda decisamente rimpinguata. Non possiamo che essere soddisfatti di questo risvolto, auspicato ma quasi insperato fino ad alcune settimane fa. Mi auguro che nessun collega si lamenti delle difficoltà che può causare la copiosa e costante piovosità attuale, in quanto i rischi agronomici che correvamo erano decisamente maggiori prima e per il momento in Piemonte non vi è pericolo di alluvione. Sicuramente lo scenario attuale può aver dato coraggio ad investire a riso più superficie di quanto ci si aspettasse. Molti agricoltori, che avevano seminato autunno-vernini, ad esempio stanno optando per la trinciatura cercando di seminare dopo il riso, un’evenienza che pareva improbabile poco fa ma che oggi è possibile. Dunque il calo nell’investimento potrebbe essere inferiore del previsto e potremmo avere più riso nella prossima campagna. Questo potrà influire sui prezzi ma non credo lo stia già facendo ora. Dobbiamo sperare che il calo attuale a listino porti nuovamente l’industria all’acquisto, senza lasciare troppo risone invenduto nei magazzini fino al prossimo raccolto. In questo modo il nuovo mercato potrà partire in modo meno bloccato e più remunerativo per noi risicoltori». Autore: Ezio Bosso.
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