La risicoltura italiana può beneficiare della “Precision Farming”, ovvero della “distribuzione sito-specifica dei fattori di produzione in funzione della variabilità del suolo”. A quest’obiettivo è diretto il progetto ASTRIS (Adattamento e Sviluppo di Tecnologie informatiche di supporto ad applicazioni di RISicoltura di precisione) che viene realizzato dall’Accademia di Agricoltura di Torino grazie anche ai contributi dell’Unioncamere Piemonte e della Camera di Commercio di Vercelli per il 2010-2012, e di ENAMA per il 2013-2014. Dal 2015, informa l’Accademia, il progetto procede con le risorse interne dell’Azienda Agricola Palestro di Olcenengo, che ha messo a disposizione fin dal 2010 i propri 230 ha di risaie, le attrezzature di mappatura delle rese e di controllo elettronico dello spandiconcime, ed ultimamente ha iniziato a beneficiare dei primi risultati della sperimentazione, risparmiando 10 t di fertilizzante nel 2013, ed altrettante nel 2014, con buoni risultati produttivi. Al progetto collaborano gli Accademici Antonio Finassi, Giorgio Masoero, Giuseppe Sarasso, l’Università di Torino con l’Accademico prof. Aldo Ferrero ed il prof. Francesco Vidotto, l’Università di Milano con il prof. Massimo Lazzari, e la ditta ARVATEC di Milano, che ha fornito la strumentazione e l’assistenza tecnica informatica. La ricerca vuole mettere a punto tecnologie utili a variare le dosi di fertilizzazione azotata in funzione delle condizioni puntuali del suolo e della pianta, al fine di evitare gli eccessi che favoriscono la temibile malattia del brusone (Pyricularia oryzae) e di migliorare la produzione delle aree meno fertili, risparmiando contemporaneamente fertilizzante. Tra il 2010 ed il 2012 sono stati provati alcuni sensori di vigore montati sulla trattrice, definendone le migliori strategie di utilizzo, le lunghezze d’onda della luce riflessa da analizzare e le formule più appropriate per avere una buona correlazione tra i dati di lettura e le effettive condizioni della coltura. Nel frattempo, sono state eseguite sperimentazioni preliminari di rilievo aereo del vigore, tramite una idonea fotocamera montata su drone, ed anche trasportando su drone lo stesso sensore di vigore utilizzato sulla trattrice. La seconda tesi si è mostrata promettente, e sarà perfezionata a partire dal 2015. Dal 2013 l’attenzione è stata focalizzata sullo sviluppo di ricette di prescrizione delle dosi di fertilizzante in funzione delle letture di vigore. Si sono ottenuti risparmi fino al 15% della dose di fertilizzante distribuita nell’ultimo intervento in copertura, a parità di produzione; in altri casi si sono ottenuti incrementi di produzione fino a 0,5 t/ha, a parità di fertilizzante impiegato. Si stima che mediante l’acquisizione di ulteriore esperienza, specie nella caratterizzazione del fabbisogno di fertilizzante delle diverse cultivar, si possano ottenere risultati ancora più vantaggiosi. L’Accademia nel frattempo ha svolto un’ampia divulgazione dei dati sperimentali, nei confronti di agricoltori, agronomi, periti agrari, studenti di agraria, mediante l’intervento a numerosi convegni. Sono stati pubblicati articoli sull’Informatore Agrario (n.23/2012), Terra e Vita (n.12/2011) ed Il Risicoltore (3 marzo 2011). Dalle risultanze del progetto, è nato un opuscolo divulgativo stampato a cura di Coldiretti di Milano, rivolto ai risicoltori che si sono dotati od intendono dotarsi della strumentazione necessaria ad avvalersi della nuova tecnologia. Di seguito potete scaricare i documenti pubblicati dall’Accademia, ovvero: Sensori di vigore in agricoltura (clicca QUI) e Principi di economia della precision farming (clicca QUI)
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost