La seduta di borsa a Mortara porta ad apprezzamenti diffusi nel mercato interno, sebbene di minima entità (+1 €/q). Il rapporto domanda-offerta continua a sbilanciarsi lentamente. La prima mostra un interesse in crescita e la seconda risulta poco convinta dai prezzi attuali e concentrata sulle operazioni di campagna.
I PRIMI EFFETTI DEI RITARDI ALLA SEMINA
Gli operatori di mercato riferiscono che gli apprezzamenti per i gruppi Arborio e Carnaroli sono i primi lievi effetti dei ritardi nelle semine. Abbiamo approfondito questi possibili sviluppi in modo dettagliato nell’ultima analisi (leggi), sottolineando come i risi da interno, caratterizzati da ciclo lungo, potrebbero vedere la loro superficie in diminuzione rispetto alle previsioni. Senza questo fattore risulterebbe sorprendente vedere rialzi anche minimi proprio nell’unico comparto in cui la disponibilità trasferibile è la più alta degli ultimi tre anni (vedi l’ultimo bollettino Ente Risi). Certo le valutazioni attuali sono penalizzanti, con valori poco al di sopra dei 50 €/q lordi considerati il valore minimo per ottenere profitto dagli esperti. Un riferimento posto però per le varietà più produttive, non per i risi da interno notoriamente meno performanti.
Anche per questo l’industria è costretta a spendere qualcosa in più, con i risicoltori che altrimenti in molti casi preferiscono non vendere. Gli apprezzamenti a listino vengono riconosciuti anche nel pratico, con scambi per i similari di Carnaroli a valutazioni comprese tra i 50 ed i 53 €/q lordi (nuovo massimo). Per Arborio l’allineamento con Milano a 56 €/q lordi è in parte ancora deficitario, con casi di scambio a 57-58 €/q lordi per le poche partite dalla qualità merceologica ottimale. Situazione simile per il gruppo Roma, tuttavia stabile a listino.
LUNGHI A DA EXPORT I PIÙ TRASFERITI
Negli altri segmenti di mercato, composti da varietà sia precoci che tardive, sempre elevato l’interesse per i lunghi B ed i lunghi A da parboiled. Per il momento le offerte, tuttavia, rimangono in linea con i listini, 55 €/q lordi per i primi, 50 per i secondi. Abbiamo più volte sottolineato le difficoltà nell’import e la carenza interna di “indica” (nel risone trasferibile e nelle previsioni di semina) e come questa abbia ravvivato anche il mercato dei molto disponibili lunghi A tipo Ribe, diventati unici padroni del mercato da parboiled. Ne consegue che nell’ultima settimana i lunghi A da export, in cui rientrano i tipo Ribe, sono stati i risi più trasferiti dai magazzini dei risicoltori e, nonostante un probabile investimento elevato alla semina, il loro prezzo di mercato abbia fatto passi avanti nell’ultimo mese.
PER I TONDI STABILITÀ CHE TENDE AL RIALZO, NELL’ATTESA DEI DATI DI SEMINA
Altri risi probabilmente molto seminati saranno i tondi. Per questo granello sappiamo esserci due mercati, i generici e i risi “da sushi”. Nel primo caso le quotazioni attuali sono penalizzanti per i risicoltori, che in molti casi rifiutano di vendere. La disponibilità è elevata, anche con trasferimenti settimanali importanti rispetto al calo visto negli altri comparti in confronto al recente passato (eccetto i lunghi A da export come detto). Il risultato di queste dinamiche è un prezzo stabile con prospettive da definire una volta compresi meglio i dati di semina. Per Selenio e Centauro, i risi “da sushi”, la disponibilità trasferibile è nella media, forse qualcosa in meno, ma le prospettive di semina sono verosimilmente in aumento per varietà precoci, adatte alle semine ritardate. Il prezzo attualmente resta stabile ma la domanda pare disposta a spendere qualcosa in più, con scambi fino a 60 €/q lordi per Selenio con pagamenti lunghi, in caso di necessità. Autore: Ezio Bosso
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