SEMENTI: DALLA NOSTRALE AL CLEARFIELD
I DATI DEL CREA
Tamborini ha proseguito indicando che 2.984 ettari sono stati certificati per i risi a granello Tondo, 879 a granello Medio, 2.311 con granello Lungo A “da parboiled” (di cui 500 circa di varietà Kinder Pv e altrettanti di varietà Elite Pv), 3.895 ettari con risi a granello Lungo A “da mercato interno” (di cui 300 ettari circa di Caravaggio) e 1.326 di risi con granello “Lungo B”. In totale sono stati certificati 11.395 ettari dai quali sono state ricavate 263 partite di semente che sono state sottoposte a controllo.
SEMI GERMINABILI
Patrizia Titone ha completato l’intervento di Tamborini spiegando che, purtroppo, la germinabilità emersa durante i controlli di laboratorio di questa partite è risultata inferiore a quella degli scorsi anni, probabilmente a causa delle frequenti piogge occorse durante la campagna.
In conclusione sono stati analizzati 263 campioni rappresentativi delle sementi disponibili per le semine 2025, di questi il 70%, dopo selezione, è probabile che arriverà all’80-85% di germinabilità. «Per il restante 30%, sembra esserci un problema legato a qualche varietà » ha concluso Patrizia Titone.
SANITA’ DELLA SEMENTE
Durante il suo intervento Stefano Sacchi di Regione Lombardia ha illustrato le risultanze dell’analisi svolta sulla semente per la presenza di nematodi parassiti del riso (Aphelencoides Besseyi – malattia della punta bianca) e la presenza, nei terreni della Lombardia, di Meloidogyne Graminicola (nematode galligeno).
Per quanto riguarda il primo nematode citato, Sacchi ha confermato la sua diffusione tramite la semente del riso. Dalle analisi compiute sui campioni di semente esaminati nel 2024 risulta che il 30% delle partite certificate hanno evidenziato la presenza del parassita. Tuttavia, ha precisato, « le ditte sementiere possono richiedere di poter sottoporre i campioni positivi ad una sanificazione e quindi richiedere una nuova certificazione.
Solo nell’1-2% dei casi dopo la sanificazione le partite sono ancora positive». Probabilmente a causa del fatto che:« il nematode è presente nell’ 85% dei casi in numero ridotto», conclude Sacchi.
IL NEMATODE GALLIGENO
Per quanto riguarda invece il nematode “galligeno”, non sono stati segnalati nuovi focolai di infezione durante i controlli del 2024 in Lombardia. Nelle aree “infestate” risulta comunque obbligatoria la lotta al parassita mediante uno dei seguenti metodi:
- Allagamento continuo dei terreni
- Coltivazione “trappola” di riso con successiva distruzione della stessa, prima della coltivazione di una varietà precoce di risone
- Avvicendamento del terreno con mais o altra coltivazione raccomandata.
Dopo che, per tre anni consecutivi, non è stata riscontrata la presenza del parassita nei terreni sottoposti a vincolo, gli stessi vengono dichiarati “sanificati” e decadono le limitazioni imposte dalla Regione. Nel 2024 in Lombardia risultavano “infestati” 2.154 Ha, in diminuzione rispetto all’anno precedente.
CONCORSO MOLTIPLICATORI
Da ultimo si è provveduto alla consegna dei premi per il “Concorso Nazionale Moltiplicatori Sementi di riso” che, non essendo avvenuta nello scorso anno, ha riguardato le due ultime annate. Autore: Franco Sciorati
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