Ricerca Avanzata





Data inizio:

Data fine:

SEMI MENO GERMINABILI

da | 16 Feb 2025 | NEWS

prezzi
Tra le evidenze maggiori, i dati sulla germinabilità. Venerdì il Centro di Ricerche dell’Ente Nazionale Risi di Castello d’Agogna – Pv ha ospitato l’edizione 2025 dell’incontro sulle sementi di riso organizzato dal CREA – Centro Difesa e Certificazione – Laboratorio di Vercelli. L’incontro, che non si era tenuto lo scorso anno, costituisce un importante momento per “fare il punto” sulla situazione delle sementi in vista dell’inizio della nuova campagna.

SEMENTI: DALLA NOSTRALE AL CLEARFIELD

Dopo un breve saluto del Presidente dell’Ente Risi Natalia Bobba, che ha sottolineato l’importanza di impiegare semente certificata nella coltivazione del riso, si è entrati nel vivo della discussione con un intervento di Filip Haxhari dell’Ente Risi. Costui ha ripercorso la storia del riso coltivato in Italia, dalla varietà “Nostrale” (prima varietà coltivata in Italia) a quelle più recenti. Ossia quelle dotate di tecnologie Clearfield, Provisia e Max -Ace.
Haxhari ha inoltre precisato l’importanza che, nella selezione di nuove varietà, rivestono alcuni parametri quali: la produttività, la resistenza alle malattie e la struttura porosa del granello (tipica delle varietà italiane “da risotto”). Infine, ha ribadito la necessità di ridurre il numero delle varietà coltivate nel nostro Paese, data «la necessità di coltivare i tipi di granello richiesti dal consumatore e non altre», come ha detto.

I DATI DEL CREA

Luigi Tamborini del CREA ha poi presentato le risultanze del lavoro svolto per il controllo e la certificazione delle sementi nel 2024. (La relazione con i dati può essere scaricata – la-certificazione-sementi-riso-2024 (1)) .
Secondo quando illustrato, nel 2024 sono state riprodotte 185 varietà diverse di riso di cui 117 registrate in Italia. Un dato interessante è quello della media della semente certificata utilizzata per ettaro nelle semine 2024: tale valore di 170 kg/ettaro rappresenta un aumento rispetto ai 160 kg di solito impiegati e questo nonostante la normativa costringesse ad utilizzare semente certificata per poter accedere al premio “accoppiato al riso”.

Tamborini ha proseguito indicando che 2.984 ettari sono stati certificati per i risi a granello Tondo, 879 a granello Medio, 2.311 con granello Lungo A “da parboiled” (di cui 500 circa di varietà Kinder Pv e altrettanti di varietà Elite Pv), 3.895 ettari con risi a granello Lungo A “da mercato interno” (di cui 300 ettari circa di Caravaggio) e 1.326 di risi con granello “Lungo B”. In totale sono stati certificati 11.395 ettari dai quali sono state ricavate 263 partite di semente che sono state sottoposte a controllo.

SEMI GERMINABILI

Patrizia Titone ha completato l’intervento di Tamborini spiegando che, purtroppo, la germinabilità emersa durante i controlli di laboratorio di questa partite è risultata inferiore a quella degli scorsi anni, probabilmente a causa delle frequenti piogge occorse durante la campagna.

In conclusione sono stati analizzati 263 campioni rappresentativi delle sementi disponibili per le semine 2025, di questi il 70%, dopo selezione, è probabile che arriverà all’80-85% di germinabilità. «Per il restante 30%, sembra esserci un problema legato a qualche varietà » ha concluso Patrizia Titone.

 

SANITA’ DELLA SEMENTE

Durante il suo intervento Stefano Sacchi di Regione Lombardia ha illustrato le risultanze dell’analisi svolta sulla semente per la presenza di nematodi parassiti del riso (Aphelencoides Besseyi – malattia della punta bianca) e la presenza, nei terreni della Lombardia, di Meloidogyne Graminicola (nematode galligeno).

Per quanto riguarda il primo nematode citato, Sacchi ha confermato la sua diffusione tramite la semente del riso. Dalle analisi compiute sui campioni di semente esaminati nel 2024 risulta che il 30% delle partite certificate hanno evidenziato la presenza del parassita. Tuttavia, ha precisato, « le ditte sementiere possono richiedere di poter sottoporre i campioni positivi ad una sanificazione e quindi richiedere una nuova certificazione.

Solo nell’1-2% dei casi dopo la sanificazione le partite sono ancora positive». Probabilmente a causa del fatto che:« il nematode è presente nell’ 85% dei casi in numero ridotto», conclude Sacchi.

IL NEMATODE GALLIGENO

Per quanto riguarda invece il nematode “galligeno”, non sono stati segnalati nuovi focolai di infezione durante i controlli del 2024 in Lombardia. Nelle aree “infestate” risulta comunque obbligatoria la lotta al parassita mediante uno dei seguenti metodi:

  • Allagamento continuo dei terreni
  • Coltivazione “trappola” di riso con successiva distruzione della stessa, prima della coltivazione di una varietà precoce di risone
  • Avvicendamento del terreno con mais o altra coltivazione raccomandata.

Dopo che, per tre anni consecutivi, non è stata riscontrata la presenza del parassita nei terreni sottoposti a vincolo, gli stessi vengono dichiarati “sanificati” e decadono le limitazioni imposte dalla Regione. Nel 2024 in Lombardia risultavano “infestati” 2.154 Ha, in diminuzione rispetto all’anno precedente.

germinabilità

 

 

CONCORSO MOLTIPLICATORI

Da ultimo si è provveduto alla consegna dei premi per il “Concorso Nazionale Moltiplicatori Sementi di riso” che, non essendo avvenuta nello scorso anno, ha riguardato le due ultime annate. Autore: Franco Sciorati

Puoi seguirci anche sui social: siamo su facebook, e linkedin. Se vuoi essere informato delle novità, compila il modulo newsletter e whatsapp presente in home page. Se vuoi leggere ricette trovi tutto su http://www.risotto.us e se vuoi comprare dell’ottimo riso in cascina collegati a http://www.bottegadelriso.it

Iscriviti alla nostra Newsletter

Iscriviti alla nostra Newsletter e al servizio Whatsapp!

Informativa sulla Privacy

Informativa sulla Privacy - WhatsApp

Cliccando "Accetto le condizioni" verrà conferito il consenso al trattamento dei dati di cui all’informativa privacy ex art. 13 GDPR.

* Campo obbligatorio