I principali attori del settore europeo delle sementi hanno unito le loro forze per sollecitare la Commissione Europea a migliorare le leggi e i meccanismi della proprietà intellettuale e a permettere lo sviluppo del settore. Ma si teme che questo possa avere un impatto negativo sui piccoli e medi agricoltori.
In una lettera inviata mercoledì 26 agosto alla Direzione generale sanità della Commissione, quattro organizzazioni agricole – Euroseeds, Plantum, CIOPORA e AIPH – hanno invitato l’esecutivo a rivedere il regolamento del Consiglio sulla protezione della privativa comunitaria per ritrovati vegetali (Cpvr), regolamento non inserito nella tabella di marcia della proprietà intellettuale dell’Ue (IP) da parte della Direzione generale Crescita, la Direzione della Commissione responsabile dei diritti di proprietà intellettuale.
Cosa chiedono i sementieri
La tabella di marcia delinea i piani per il miglioramento delle leggi e dei meccanismi di protezione della proprietà intellettuale nell’Unione, promuovendone un uso più intelligente, una migliore applicazione e un fair play globale per la proprietà intellettuale. I diritti di proprietà intellettuale comprendono brevetti, diritti d’autore e marchi, e sono concepiti per consentire alle imprese di proteggere le loro invenzioni e creazioni per competere meglio in tutto il mondo.
Descrivendo l’importanza di questi diritti nella pagina del piano d’azione per la proprietà intellettuale, la Commissione afferma che l’Ue “deve proteggere e gestire meglio la proprietà intellettuale se vuole assumere la leadership in settori industriali chiave e migliorare la resilienza alle crisi sanitarie ed economiche, muovendosi al contempo verso un’economia più verde e più digitale”.
Sistema di proprietà intellettuale per i sementieri
In una dichiarazione pubblicata online insieme della lettera, Euroseeds ha sottolineato che il settore sementiero e di selezione è “essenziale per una varietà di obiettivi sociali come il miglioramento dei sistemi di produzione sostenibile e delle qualità di consumo dei prodotti agricoli e orticoli”.
Ha aggiunto che le strategie europee Green Deal e Farm to Fork “non raggiungeranno i loro obiettivi senza il miglioramento genetico delle piante”.
“I selezionatori hanno bisogno di un sistema di proprietà intellettuale efficace per continuare a investire in questo importante lavoro. È della massima importanza per i selezionatori e i coltivatori che il sistema europeo dei diritti di privativa per ritrovati vegetali sia solido ed efficace”, ha sottolineato la dichiarazione.
Le quattro organizzazioni sostengono che l’attuale sistema Cpvr, che ha 25 anni, è in ritardo rispetto agli ultimi sviluppi dell’agricoltura globale, dell’orticoltura e delle tecnologie per la selezione delle piante, indicando la relazione finale della valutazione dell’Acquis Cpvr pubblicata nel 2011, che richiedeva un miglioramento del regolamento di base. Da allora, tuttavia, non sono state intraprese azioni legislative.