Non è stato un anno esaltante neanche per il seme certificato, il 2014. Lo conferma il Cra-Scs (ex Ense) che mercoledì 4 febbraio presso il centro ricerche dell’Ente Nazionale Risi, presenterà i risultati della certificazione delle sementi di riso che saranno utilizzate nella campagna 2014/2015. I dati contenuti nella relazione riflettono l’andamento del raccolto 2014. In flessione il seme certificato di indica e di tondo, stabile il medio, in aumento il lungo A da parboiled e da interno. «Complessivamente il seme certificato è aumentato di duecento ettari su oltre novemila – commenta il ricercatore Luigi Tamborini – ma alcune varietà sono cresciute ed altre calate sensibilmente, in relazione alla redditività del 2014 e a quella attesa dalle imprese per quest’anno. Si conferma la concentrazione della risaia italiana in un manipolo di cultivar: l’80% dell’ettarato è occupato infatti da 29 varietà». Vediamo gli scostamenti rilevati dall’ente certificatore: i tondi pesano per il 23,4% contro il 25,3 dell’anno scorso (i più diffusi sono Centauro, Selenio e Brio tra le varietà non Clearfield e tra queste ultime il Sole Cl e il Cl12. Quasi tutto Vialone Nano tra i medi, che occupano il 2,8% dell’ettarato certificato italiano. Il lungo A da parboiled aumenta di 400 ettari posizionandosi al 20,6% (ma nel 2014 si presentava con un più modesto 17%) e con Dardo e Roma in prima fila, piuttosto che con il Luna Cl e il Nemesi Cl. A far la differenza è il risotto: il seme certificato di lungo A da interno schizza dal 23 al 29,5%, con le novità Cammeo e Fedra, anche se in vetta c’è sempre il Volano. Tonfo vero e proprio, invece, per il riso indica: 700 ettari in meno, il lungo B passa dal 31,3 al 23,7%. I più diffusi? Ancora Gladio, Cl26, Sirio Cl e Mare Cl. Tra le cause che impediscono la certificazione della semente, la più importante (63,24%) è ancora il riso crodo. Per scaricare la relazione clicca QUI. (27.01.15)
PREOCCUPA L’ACCUMULO NEVOSO
L’analisi idrologica a cura di Confagricoltura Pavia e di Alberto Lasagna