Seltima® di BASF combatte il Brusone e limita i residui sulla granella, permettendo all’agricoltore di vendere il raccolto senza problemi. Uno studio del Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università di Torino ha analizzato il nuovo prodotto di punta della società tedesca sotto il profilo dei residui: «con due trattamenti fungicidi contro il Brusone, distanziati 10 giorni l’uno dall’altro, i residui misurati sia nel risone che nel riso sbramato si confermano inferiori al LMR – spiega la nota conclusiva della ricerca -. Come già osservato nel 2018, anche nel 2019 nel trattamento singolo con Seltima® a stadio BBCH 47-51 non si sono rilevati residui di F500® né nel risone né nel riso sbramato». Anche i residui nelle acque di sommersione della risaia e nel suolo risultano fortemente ridotti per effetto dell’incapsulamento del principio attivo. Il DISAFA ha studiato la residualità nella pianta e nella granella e la dinamica di dissipazione in risaia del fungicida F500® (Pyraclostrobin) per capire se la speciale formulazione in capsule di Seltima® comportasse un vantaggio rispetto a una più tradizionale formulazione di F500®, come concentrato emulsionabile, in formulazione sospensione concentrata, impiegata in risaia contro la Pyricularia Oryzae.
Un’anima green
Lo studio è stato effettuato presso un’azienda risicola di Zeme (Pavia) su terreni a medio impasto. L’impiego del formulato Seltima® ha consentito il pieno rispetto del limite massimo di residuo nella granella in caso di doppia applicazione e residui inferiori al limite di quantificazione anche su risone se applicato solo una volta prima dell’inizio della spigatura. A tre giorni dal trattamento, l’applicazione con Seltima® ha comportato una presenza della molecola F500® libera nelle acque di sommersione inferiore del 90% rispetto alla formulazione in concentrato emulsionabile senza determinare una maggiore presenza nel suolo. Seltima® è fortemente innovativo per via dell’incapsulamento del principio attivo, che permette di conciliare la lotta al brusone – irrinunciabile per l’azienda risicola – alla sostenibilità ambientale. L’incapsulamento della sostanza attiva F500® (Pyraclostrobin) consente infatti il rilascio controllato direttamente sulla superficie della foglia. Spiega Claudio Pivi, Crop & Portafoglio Manager di BASF:«Una volta raggiunte le foglie, le capsule, non appena inizia il processo di asciugatura, si aprono rilasciando la sostanza attiva. Ciò ne consente una rapida ma continua penetrazione nella pianta, che garantisce una ottima protezione dall’attacco del brusone e la possibilità di mantenere un intervallo fra le applicazioni fino a 21 giorni. In acqua, invece le capsule rimangono integre, impedendo il rilascio della sostanza attiva; inoltre le capsule integre tendono a precipitare nel suolo, riducendo l’esposizione degli organismi acquatici alla sostanza attiva. Le capsule che raggiungono il suolo, rilasciano progressivamente la sostanza attiva, che viene rapidamente degradata prevalentemente per attività microbica, esposizione alla luce e condizioni anaerobiche». Un’anima green che si traduce in una minore presenza nel risone. (Informazione pubblicitaria – Usare i prodotti fitosanitari con precauzione. Prima dell’uso leggere sempre l’etichetta e le informazioni sul prodotto)