Nuovi apprezzamenti nella seduta di venerdì alla borsa merci di Mortara. Si allineano alle quotazioni di martedì Roma, Baldo e S. Andrea, crescendo di 50 €/t. I tondi generici (+55 €/t, min 660 €/t max 680€/t) raggiungono la quotazione già espressa da qualche seduta per Sole, alla quale si erano già chiuse alcune contrattazioni in precedenza.
Il gruppo Carnaroli ufficializza a listino valori dei quali si era già sentito parlare ad inizio settimana. Per il classico 105 €/q lordi (nonostante alcune vendite siano state chiuse anche a 110 €/q) e per i similari 100 €/q lordi. La novità della seduta è la voce Selenio, che cresce di 100 €/t raggiungendo i 100 €/q lordi, una balzo in avanti che ha causato qualche discussione tra le parti.
TENDENZE RIPETITIVE
Si risulta ripetitivi nell’analizzare un mercato che pare fossilizzatosi sulle consuete dinamiche. La domanda insiste, è alla ricerca di risone, consapevole che la disponibilità è poca ma esiste. Le difficoltà nell’importare merce dall’estero permangono: i costi di trasporto sono alle stelle. L’offerta continua a non essere interessata alla vendita, attanagliata dalle ben note criticità, di cui vi riferiamo giornalmente sul sito (leggi la recente analisi sulla siccità di Alberto Lasagna). La ricerca del miglior prezzo possibile continua.
CRESCITA IN LOOP
L’esito di questo contesto continua ad essere la crescita delle voci a listino, che si alternano nei loro passi avanti. In ogni mercato diversi comparti si apprezzano considerevolmente, in seguito ad alcune vendite (presso la sede o nelle sedute intercorse altrove nei giorni di chiusura). Poco tempo dopo quel valore sembra non bastare più a convincere la rara offerta disponibile, mentre si alza quello delle voci stabili in precedenza, in seguito ad alcune contrattazioni riuscite a loro volta. La situazione si ripete nuovamente a gruppi merceologici inversi nelle sedute successive e così via. Questo processo sembra verificarsi da alcune settimane su tutte le voci a listino, maggiormente tra i lunghi A. Tale segmento, infatti, nei primi mesi invernali mostrava un mercato più calmo, risultando caratterizzato da quotazioni di partenza più basse e maggior prodotto disponibile a marzo. Anche i tondi, tuttavia, vedono la loro quotazione in continua crescita ed i lunghi B non sembrano voler essere da meno.
GRUPPO BALDO E “INDICA” PRONTI AD APPREZZARSI
La dinamica descritta si riproporrà anche nelle prossime sedute molto probabilmente, come emerge dalle parole del mediatore milanese Giovanni Migliavacca. «I lunghi B saranno i prossimi ad apprezzarsi. I 50 €/q lordi, riferiti dal bollettino, sono già diventati netti nelle ultime contrattazioni, quotazione che penso verrà ufficializzata a breve. Tra i lunghi A non si registrano voci di crescita per Arborio ma solo a causa dell’assenza di scambi. Fino a quando le riserie riusciranno a farsi bastare la merce a loro disposizione penso che non ci saranno apprezzamenti. Tuttavia, appena esse torneranno a cercar questo gruppo merceologico sul mercato, sono certo che i 70 €/q lordi attuali non basteranno. Una cifra che sembra già insufficiente per Baldo e similari, pronti ad un nuovo passo avanti dopo una sola seduta di stop (la quotazione attuale era già stata registrata a Vercelli martedì)».
«I compratori per questo comparto sono parecchi e la merce sempre meno, infatti si sono già chiusi affari a 70 €/q + IVA. La sorprendente crescita di Selenio e i continui passi avanti di Carnaroli e similari, inoltre, rischiano di influenzare molto il mercato del riso bianco, a fronte di un numero di scambi davvero esiguo». Autore: Ezio Bosso.