Dopo diverse settimane di brusco crollo per le quotazioni a listino, nelle sedute recenti di Novara, Vercelli e Milano pochi nuovi deprezzamenti (leggi l’analisi). Uniche voci ulteriormente calate Centuaro, che raggiunge i 50 €/q lordi in seguito ad un lieve ribasso, e Selenio. Questa voce compie un doppio passo indietro nella giornata di martedì, scendendo prima di 5 €/q a Vercelli e nel pomeriggio di altri 2 €/q a Milano, arrivando ad una quotazione di 52 €/q lordi.
SELENIO DIMEZZATO
Sorprende ripensare ad un anno fa, quando questo riso era molto richiesto dall’industria ma scarsamente disponibile, tanto da essere pagato 100 €/q lordi sul mercato, quasi il doppio rispetto a oggi. Tale valutazione era stata in vigore per tuto il mese di maggio, a seguito di un inizio 2022 molto remunerativo per Selenio. Ciò aveva spinto diversi agricoltori ad investire superficie in questo riso. Oggi la situazione è totalmente ribaltata. Per Selenio, come per tutti i tondi, i numeri dicono che vi è molto prodotto da trasferire, domanda assente e scarsa propensione alla semina da parte dei risicoltori. Testimone di ciò è Riccardo Faravelli, agricoltore di Magherno (PV). «Ho ancora merce da vendere, principalmente di Caravaggio, Barone e Selenio. Il mercato in questo momento si mostra poco recettivo ma nonostante i recenti importanti deprezzamenti ritengo che le valutazione per i risi da interno siano ancora positive, tali da permettere un buon margine.
Più critica la situazione di Selenio. Mi aspettavo in parte che si verificassero dei deprezzamenti per tutti i risi tondi, essendo a conoscenza degli importanti carichi di risone di questo comparto acquistati all’estero da parte dell’industria. Lo sviluppo di questi canali commerciali ritengo che possa sfavorire la quotazione anche nella prossima campagna. Per questo ho deciso di non seminarlo più e in generale di non destinare superficie a risi tondi».
«HO PERSO METÀ RACCOLTO»
«Per il resto sono soddisfatto di come siano andati i listini in questa annata. Di recente sono anche rientrati i prezzi dei mezzi di produzione, quali fertilizzanti e gasolio, sicuramente un’ulteriore notizia positiva. La forte nota dolente nell’ultimo anno è stata la produttività dell’azienda. Per quanto riguarda il riso questa è diminuita del 50% circa, a causa della siccità. Fortunatamente oggi la disponibilità idrica sembra essere buona, secondo quanto riferito anche da Est Ticino Villoresi, il consorzio che serve queste zone. I giochi non sono ancora del tutto fatti ma sicuramente partiamo con maggiori speranze rispetto all’anno scorso. Certo è che se dovesse smettere di piovere con un’estate a 40° come quella passata sarà facile riscontrare nuovo carenze.
Nella mia azienda ho deciso di ridurre la superficie a riso di un 30% circa, cambiando la destinazione agricola nelle camere dove ho maggiori difficoltà ad irrigare. Ho preso questa decisione già in autunno, scegliendo di coltivare di più il frumento, in seguito sto aumentando la superficie a soia». Autore: Ezio Bosso.
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