Uscita dalla porta del governo, in qualche caso l’Imu agricola può rientrare dalla finestra. Se infatti è ormai pacifica l’abolizione dell’odioso balzello, non è detto che il salutare cambiamento varrà per tutti. Lo segnala la Coldiretti. Sappiamo che con la legge di Stabilità lo Stato rinuncerà ai 550 milioni che 300mila agricoltori hanno sborsato nel 2014, ma solo se si mantiene la qualifica di agricoltore attivo: se invece si va in pensione o comunque non s è più in grado di gestire il proprio fondo e lo si affitta alla moglie o al figlio si torna a pagare l’Imu, esattamente come i latifondisti (le società proprietarie di grandi tenute non sono esentate): Domenico Buono, responsabile fiscale della Coldiretti, conferma al giornale Libero in edicola oggi che «far pagare l’Imu in un eventuale trasferimento simbolico tra un familiare e un altro è un effetto non voluto della norma. Essendo un’imposta che grava sulla proprietà chi cede il terreno in affitto è obbligato a pagare l’Imu agricola». Identico problema tra padre e figlio, con buona pace della politica di incentivazione delle giovani generazioni d’imprenditori. «L’unico escamotage», dice il funzionario, «è che il padre, o il marito, donino i beni al soggetto (figlio o moglie).Altrimenti, stante la legge attuale, chi ne detiene la proprietà è obbligato a pagare l’imposta seppur nei soli comuni di pianura». Si spera in una intelligente correzione parlamentare… (25.10.2015)
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.