Federico Vecchioni ci tiene a far sapere al mondo che sotto la sua direzione Bonifiche Ferraresi cresce: è questo il motivo per cui oggi Milano Finanza, nell’inserto emiliano, spiega che «la storica società per le Bonifiche Ferraresi si è posizionata di nuovo con il focus sul mondo agricolo: 5.500 ettari da coltivare cereali, come grano e riso, ma anche frutta e ortaggi, piante officinali e ulivi senza dimenticare il bestiame: fino a 8mila bovini da carne alimentati con foraggi che crescono attorno alle stalle». Insomma niente di nuovo nella sostanza ma molto nei numeri. Non tanto in quelli degli ettari coltivati – resta una big-farm (per quanto in scala italiana) da 1.650 ettari – ma del valore: «lo sviluppo è basato sulla commercializzazione di prodotti a marchio proprio attraverso contratti con la grande distribuzione (già avviati con Conad ed Esselunga) che daranno più valore aggiunto alle filiere. Il valore della produzione nel primo semestre è già cresciuto a 8 milioni con un utile netto di 700mila euro e nel 2016 sono attesi sviluppi ancora più rapidi» avverte il giornale finanziario. Un bell’incoraggiamento per il board e anche per gli investitori (Bonifiche è quotata in Borsa). Sempre Milano Finanza sottolinea che «B.F. Holding è la newco costituita l’anno scorso da una cordata di investitori privati per rilevare dalla Banca d’Italia la quota di maggioranza di Bonifiche Ferraresi Spa. Un network di 18 imprese, alcune di grosso calibro – da Cariplo, che detiene il 32,79%, a Sergio Dompé con il 16,39%, dalla Per di Carlo De Benedetti (13,11%) all’Inalca di Luigi Cremonini (3,28%), fino ai Consorzi Agrari (i più legati al mondo Coldiretti), con quote tra 2,73 e 0,27%». Insomma, Mf promuove Vecchioni e sparge sale sulle ferite di Confagricoltura che vede crescere il proprio ex presidente sotto le bandiere della Bonomiana. (24.10.2015)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.