Il riso italiano contiene il 2% in pi di proteine rispetto a quello coltivato in altri Paesi. E il Vialone Nano del Veronese il primo in Europa ad aver ottenuto l’indicazione geografica protetta Igp. Meriti, questi, che il chicco bianco pu vantare anche perch, nel Belpaese, a "vegliare" sulla qualit del cereale esiste l’Ente Nazionale Risi, istituito nel 1931 con un regio decreto per mettere ordine in un settore che vedeva la presenza (tra Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna) di 23 mila aziende, 130 mila ettari a risaia e altre 40 mila persone addette alla monda annuale e alla mietitura. All’indomani della grande depressione causata dal crollo di Wall Street nel 1929, anche in Italia ci fu una profonda crisi, che rischiava di portare un colpo mortale all’economia della Pianura Padana e alla risicoltura. Per questo, fu costituito l’Ente Risi, con l’obiettivo di avviare una solida strategia di marketing, che promuovesse l’immagine del prodotto e la radicasse stabilmente nella cultura popolare. L’organismo raggrupp, inoltre, un’quipe di esperti tra agronomi, fitopatologi e genetisti, che si applicarono nello studio di nuovi ibridi da suggerire ai coltivatori. Ancora oggi, l’Ente Nazionale Risi supportato dal Governo, per migliorare la coltivazione, la trasformazione e il commercio del riso italiano, soprattutto perch il nostro Paese il maggior produttore europeo di questo cereale, con 200 mila ettari di risaie e 11 milioni di quintali di prodotto all’anno, che rappresentano oltre il 60% dell’intera produzione europea e lo 0.25% di quella mondiale (il 90% di quest’ultima spetta all’Asia). La scorsa settimana, il ministro dell’Agricoltura Zaia (nella foto) ha inaugurato di persona la stagione di raccolta del riso nostrano, considerato il migliore al mondo per la qualit delle sementi selezionate e per la tecnologia utilizzata nella sua produzione. In particolare, il riso italiano viene coltivato ad un’altitudine pi elevata rispetto allo standard e, di conseguenza, ha un ciclo vegetativo pi lungo. Questa caratteristica, insieme alla particolare composizione del terreno in cui nasce e si sviluppa, gli conferisce un potere nutritivo maggiore: contiene almeno un +2% di proteine rispetto al riso spagnolo e a quello americano. Caratteristica essenziale, che il nostro riso viene seminato direttamente nelle risaie e non trapiantato. A farla da padrona nella coltivazione, la Pianura Padana, dove di coltiva il 90% degli ettari destinati alla produzione del riso italiano e dove le risaie godono di condizioni climatiche e ambientali omogenee. Intorno alla citt di Verona, si sviluppata una particolare variet di riso, il Vialone nano veronese, nato da un incrocio tra il vialone e il nano, che ha ottenuto, unico in Italia e primo in Europa, l’indicazione geografica protetta (igp). Le risaie coltivate a Vialone Nano veronese occupano oggi una superficie di circa 1.500 ettari. In tutto le riserie sono una decina.
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost