SCOTTI FA L’INDIANO

Dario Scotti fa l’indiano. Letteralmente. Non solo perché da quando ha affondato il progetto di Mario Francese (Airi) di dirottare l’aiuto accoppiato sul riso indica non ha più proferito parola. Fa l’indiano perché si prepara a un lungo viaggio in moto nel Ladakh, una zona di montagna prossima al più noto Kashmere. Partirà il 7 settembre da Nuova Delhi e oggi pomeriggio a Pavia renderà noti i dettagli dell’impresa. Qualcosa, però, già sappiamo. Sappiamo che il “dottor Scotti” percorrerà la strada dei passi di alta montagna con l’obiettivo di portare aiuti alle popolazioni locali. Riso contro la fame, diretto soprattutto ai bambini e alle scuole, nel solco delle iniziative di solidarietà che Scotti ha già avviato in Etiopia. «Lo faccio, con il mio team, perché l’attenzione alle risorse umane è una declinazione importante del concetto di sostenibilità di impresa, che in Scotti è fondamentale. Inoltre – ci racconta Dario Scotti – sono personalmente amante dei viaggi, dell’avventura, della scoperta, e vivo come un incredibile arricchimento personale e per la mia Azienda poter respirare la cultura di popoli lontani, per i quali il riso rappresenta fonte di nutrimento, ma è anche simbolo di abbondanza e sicurezza». Insomma, l’industriale pavese non viaggerà solo ma con tutto il suo staff, partendo in moto direttamente da Pavia e raggiungendo l’India via Istanbul-Teheran. Un’iniziativa sponsorizzata in ogni suo momento: i motociclisti viaggeranno su “Royal Enfield”, moto da intenditori, e vestiranno equipaggiamento Dainese. Il viaggio è organizzato da GoWorld (GoAsia), attraverso GoBike. Insomma, un evento sportivo, aziendale e solidale lungo la TransHimalayana, la “strada tra le nuvole” da Manali a Srinagar, per arrivare in Ladakh. Con un pendant di marketing: il mercato indiano è molto importante per Riso Scotti, che vi distribuisce già riso, risotti, gallette di riso e snack dolci e salati a base di riso.