Si chiamer "Bob cu Bob", cio "Chicco per chicco". E’ il nuovo riso prodotto da Scotti in Romania. Noi non lo assaggeremo, a meno che non ci capiti di pranzare a Bucarest e dintorni. L’azienda pavese, infatti, ha deciso di coltivare e lavorare il riso in Romania, per conquistare il mercato dell’Europa Orientale, dell’ex Urss e della Turchia. Il Progetto Danubio stato presentato la scorsa settimana nella capitale rumena. Noi di Risoitaliano eravamo presenti: Dario Scotti (nella foto), presidente dell’omonino gruppo risiero ha schierato l’intero management per illustrare l’operazione, che gli coster 25 milioni di euro ma gli permetter di creare il terzo polo risicolo d’Europa, dopo Italia e Spagna. L’imprenditore italiano del riso, infatti, ha deciso di acquistare e coltivare 10.000 ettari di terreno nella zona sudorientale, quella che porta al Delta del Danubio e al mar Nero. Le vie d’acqua permetteranno al riso prodotto da Scotti di raggiungere tutti i paesi dell’area. La Romania era una nazionale molto forte in questo settore ma dall’89 i campi di riso sono spariti e l’impresa italiana ha deciso di investire per ripristinare le coltivazioni. Il paese orientale pu arrivare a coltivare fino a 100.000 ettari di risaia, posizionandosi subito dopo l’Italia e la Spagna nella graduatoria dei produttori europei. Per Scotti, quest’operazione potrebbe significare il grande salto: oggi un gruppo italiano presente su una cinquantina di mercati stranieri, mentre il Progetto Danubio lo trasformer in un importante gruppo internazionale. Il riso rumeno rispetter gli stessi standard del prodotto italiano, perch gli stabilimenti rumeni riproporranno strutture, tecnologie e metodi utilizzati a Pavia per lavorare il nostro cereale. La novit rappresentata anche dal fatto che l’industriale italiano si trasforma in agricoltore: i suoi tecnici stanno formando il personale rumeno che ritorner quindi alla risicoltura sulle orme della "scuola italiana". Al termine di questi investimenti, arriveranno sul mercato rumeno e orientale le confezioni di "Bob cu Bob": costeranno poco meno di un euro e faranno concorrenza al riso d’importazione, soprattutto egiziano, che presenta standard di qualit nettamente inferiori a quello che la Scotti proporr ai rumeni. Le variet offerte saranno tonde e lunghe, da minestre e contorni, perch questi sono gli utilizzi prevalenti del riso in quell’area geografica. Il mercato di quel Paese considerato molto promettente dagli analisti della casa pavese: oggi infatti, malgrado la crisi economica, i rumeni consumano circa 4,5 chili di riso pro capite all’anno. Quasi quanto gli italiani.
IL CLIMA CAMBIA, CARTESIO NO
Un Carnaroli produttivo e molto stabile che fa della precocità una marcia in più