"Stiamo per lanciare una proposta innovativa, rivolta a cento persone, agricoltori o figli di agricoltori o semplici investitori: di comprare ciascuno cento ettari di terra da coltivare a riso in Romania alla cifra complessiva di 200 mila euro. Potranno scegliere di coltivare il cereale o direttamente o in partnership con la Riso Scotti o affittando a noi la gestione". Ad annunciare il piano Dario Scotti (nella foto), presidente della neonata Riso Scotti Danubio, con sede a Bucarest, controllata al cento per cento dalla Riso Scotti Italia. L’amministratore delegato Andrea Olgiati, attuale amministratore Risi Milling. D: Quale investimento iniziale propone ai potenziali partner? R: "Di 4-8 mila euro a ettaro, quindi 400-800 mila euro per cento ettari di terreni canalizzati, sistemati e pronti per la coltivazione a riso, ma con un finanziamento bancario al 50%. Con 200 mila euro quindi sar possibile avere un lotto di terreno dal rendimento simile a quello dell’Italia, ma al costo di un decimo: nel Pavese e nel Lodigiano l’acquisto di cento ettari costa 45.000-50.000 euro". D: Quanto conta per la Riso Scotti la Romania nell’Ue? R: "Tantissimo. Esso imprimer una forte accelerazione ai nostri progetti perch provocher un balzo in avanti dell’economia del Paese, l’afflusso di forti contributi e finanziamenti dallo Stato rumeno, la crescita di valore di terreni, case e aziende. Potremo assistere i nostri partner in tutto, dall’acquisto delle sementi alla vendita del risone". D: Quanta terra avete in Romania? R: "Siamo arrivati a 6.600 ettari e saliremo a 10 mila". D: Dove? R: "Le nostre propriet occupano complessivamente un rettangolo lungo come da Pavia a Novara e largo un chilometro e sono in due zone: Traila, al confine con la Bulgaria, e Olt, nei pressi di Bucarest. Nel 2006 abbiamo coltivato 1.700 ettari, che saliranno 3.000 quest’anno". D: Avete gi dei colleghi l ? R: "L’investimento italiano nel riso cospicuo: in Romania presente anche Roncato Valigie di Padova, con 2.000 ettari, ed altri quattro o cinque produttori minori, che in tutto passeranno da 6.000 a 10 mila ettari". D: Alcuni sospettano: Scotti disinvestir da Pavia. R: "Sospetto infondato. L’investimento in Romania pu essere aggiuntivo. Per noi la presenza a Pavia resta strategica. Abbiamo fatto da battistrada, superando problemi burocratici molto gravosi: vecchi retaggi, una mentalit molto diversa da quella italiana, una corruzione molto diffusa. Il 90% del riso prodotto in Romania sar venduto in quel Paese e nell’Est europeo: non conviene portarlo qui". D: Lei non esita a definire la sua proposta "strepitosa". R: "E’ cos. Chi la prende in considerazione fa un affare: un investimento in terreni che cresceranno rapidamente di valore, l’opportunit di cimentarsi in un’attivit imprenditoriale in un Paese appena entrato nell’Unione Europea, la possibilit di fare un investimento reddituale e imprenditoriale. Abbiamo riscontrato un interesse estremo. Questo ci consentir di creare un polo del Riso molto forte, la pi importante impresa del genere mai tentata non solo in Romania ma in tutto l’Est europeo". D: Come si sta organizzando la Riso Scotti in Romania? R: "A livello industriale, stiamo pensando di riunire le due societ Riso Scotti Romania, produttiva e commerciale, nella nuova Riso Scotti Danubio, di cui sar presidente e che sar la precisa clonazione della Riso Scotti Italia, in modo che ci sia perfetta integrazione tra i due management. La fase successiva sar fondere le due aziende". D: Oltre a produrre riso, investite anche nei servizi? R: "Abbiamo costituito la societ Rice, centro servizi contabile e amministrativo della Riso Scotti Danubio, a disposizione di altre societ : amministratore delegato Roberto Bussolini". D: Qual l’identikit della Romania risicola? R: "Il Paese il bacino colturale idoneo per servire l’intero Est Europa, 350 milioni di abitanti, che consuma mediamente quattro chili all’anno di riso per un totale di 15 milioni. La produzione globale di risone stata di 150 mila quintali nel 2006, che aumenter a 350 mila nel 2007. Ai tempi di Ceausescu la Romania era il maggior produttore di risone nell’Est Europa, con 80 mila ettari coltivati; poi il crollo del regime e la privatizzazione portarono alla polverizzazione della propriet e il polo risicolo venne distrutto. I terreni costano ancora relativamente poco". D: Il riso prodotto in Romania buono come quello della Lomellina? R: "La mia parola d’ordine produrre il riso dove possibile farlo alle condizioni migliori. Le caratteristiche dei terreni e climatiche l sono simili a quelle delle nostre migliori zone risicole. Inoltre, il riso potr essere trasportato lungo il Danubio".
DEMO FARMA PLUS, CONVEGNO IL 14 GENNAIO
Il convegno conclusivo sui risultati del progetto Demo Farm Plus avrà luogo a Pavia il 14 gennaio 2025 a partire dalle ore 10.00