Cambiano equilibri e dinamiche nel principale mercato mondiale, quello asiatico: i prezzi all’esportazione in India sono crollati per due settimane a fine aprile a causa di una domanda debole e di una rupia più debole, mentre le quotazioni tailandesi sono aumentate in seguito ai problemi di approvvigionamento e le nuove offerte hanno sostenuto i prezzi vietnamiti. I tassi per la varietà parboiled rottura al 5% dell’India, l’esportatore più importante, sono scesi di 2 dollari a 417-421 dollari la tonnellata. La rupia in calo ha permesso agli esportatori di firmare accordi a prezzi inferiori senza ridurre le entrate nette, ha affermato un esportatore con sede a Kakinada, nello stato meridionale dell’Andhra Pradesh. Il dollaro è salito al massimo in quasi sette mesi contro la rupia giovedì, facendo crescere i prezzi in dollari.
Anche il peso delle esportazioni indiane in Bangladesh, Paese emerso come un importante importatore dal 2017 dopo che le inondazioni avevano esaurito le scorte, è diminuito. Cambiano anche gli equilibri in Asia: l’India aveva esportato oltre i due terzi dei quantitativi in Bangladesh a causa delle minori spese di trasporto. Quest’anno però il Bangladesh prevede di raccogliere 19 milioni di tonnellate dal raccolto estivo, circa il 6% in più rispetto a un anno fa, ha dichiarato Mohammad Mohsin, direttore generale del Department of Agriculture Extension. Non sono stati firmati nuovi accordi quando è iniziata la raccolta, mentre i livelli delle scorte del governo sono migliorati significativamente, ha sottolineato un commerciante. In Tailandia, il prezzo del riso con rottura al 5 percento è salito a 445-454 dollari la tonnellata Fob da Bangkok, il più alto da giugno 2017, passando da 437-438 dollari della scorsa settimana. «Quest’anno le colture fuori stagione sono state danneggiate dai parassiti, quindi l’offerta è diminuita. In alcune aree, ha ridotto la produzione della metà di quanto previsto per aprile. Le cose dovrebbero migliorare entro la fine del prossimo mese quando verranno raccolti nuovi lotti di colture fuori stagione», ha affermato un commerciante di Bangkok.
Anche gli esportatori tailandesi stanno accumulando scorte tra le speculazioni sui nuovi accordi con l’Indonesia. «Se l’accordo con il governo indonesiano si concretizzerà, dovrebbe riguardare un quantitativo tra le 200.000 e le 300.000 tonnellate», ha affermato il trader, aggiungendo che nuove trattative con le Filippine potrebbero avvenire anche nelle prossime settimane. Un altro operatore ha però affermato che il mercato risulta leggermente surriscaldato: «Penso che i prezzi siano leggermente gonfiati perché si basano più su aspetti speculativi che su trattative effettive».
Il prezzo del riso vietnamita con rottura al 5% è cresciuto per la quarta settimana consecutiva, con un margine di 438- 440 dollari una tonnellata da 435- 440 dollari della settimana precedente. «I prezzi rimangono alti mentre il Vietnam ha recentemente concluso nuovi accordi con l’Indonesia e le Filippine, mentre il raccolto invernale-primaverile è quasi finito», ha detto un operatore di Ho Chi Minh City.
L’Autorità alimentare nazionale delle Filippine a fine aprile ha inviato una richiesta al ministero dell’Industria e del commercio vietnamita per acquistare 250.000 tonnellate, tra cui 200.000 tonnellate di riso con rotture al 25% e 50.000 tonnellate con rotture al 15%. Lo conferma l’agenzia Reuters: l’appalto fa parte del piano di acquisto da governo a governo delle Filippine per il 2018.