Rivolta degli agricoltori spagnoli, ed in particolare della zona di Valencia, dopo la decisione del Ministero dell’agricoltura di proibire l’uso del propanil in deroga: l’Associazione Valenciana degli Agricoltori (AVA-ASAJA) e La Unió de Llauradors (l’Unione deglia gricoltori) criticano fortemente e considerano una vera beffa la decisione del Ministero dell’Agricoltura di sovvertire l’autorizzazione in deroga del propanil per controllare efficacemente le infestanti nella coltivazione del riso. (AVVISO)
A pochi giorni dall’inizio dei trattamenti obbligatori, i risicoltori della Comunità Valenciana osservano con stupore come non possono utilizzare il propanil quando il Ministero dell’Agricoltura aveva comunicato in una riunione con il settore, il 27 maggio scorso, che il ministero quest’anno avrebbe autorizzato eccezionalmente il suo uso. Tuttavia, il direttore generale della salute della produzione agricola del ministero, Valentin Almansa, ha firmato una risoluzione negativa che rappresenta un vero colpo per i risicoltori che avevano già acquistato gli agrofarmaci.
Proibito l’uso del propanil: i danni per i risicoltori valenciani
Gli interessi dei risicoltori valenciani sono quindi gravemente danneggiati dalla decisione del Ministero dell’Agricoltura: questo sicuramente si concretizzerà sia in una significativa riduzione del raccolto che in un aumento dei costi. L’Unione europea segue una linea politica sempre più restrittiva nell’uso dei prodotti fitosanitari, ma dà agli Stati membri la possibilità di autorizzare l’uso di alcuni principi attivi, tra cui il propanil, in via eccezionale ogni anno.
«Non può essere che le autorizzazioni eccezionali vengano decise pochi giorni prima che i trattamenti siano eseguiti, quando sono richieste sin dall’inizio dell’anno».
Sia La Unió de Llauradors che Ava-Asaja ritengono che «le amministrazioni pubbliche dovrebbero garantire che la coltura sia praticabile e redditizia per i produttori. Queste decisioni ingiuste e arbitrarie rendono impossibile coltivare in condizioni ottimali, generare economia e mantenere il parco naturale dell’Albufera. Sia i distributori e gli agricoltori dovrebbero avere una previsione con largo anticipo».
Entrambe le organizzazioni ritengono che le autorità comunitarie dovrebbero studiare le alternative esistenti prima di ritirare un prodotto fitosanitario. «Per combattere le infestanti non esiste al momento nessun prodotto alternativo sul mercato, nelle attuali condizioni di crescita. Siamo impegnati a garantire la sicurezza alimentare, ma ci devono essere soluzioni alternative», concludono i sindacati.