Domanda fiacca e alcuni passi indietro a listino, nonostante pochi scambi, nelle sedute di mercato della scorsa settimana.
«PERDITE NON COMPENSATE DAL PREZZO»
Ieri mattina a Novara si è osservato un nuovo calo nei tondi generici, in particolare Sole e Terra. Tali voci tornano a 60 €/q lordi, movimento in parte atteso (come segnalato nella precedente analisi) alla luce di disponibilità trasferibile e arrivi dall’estero che riducono la domanda. Tali variazioni, seppur significative, rimangono un pensiero secondario per la maggioranza dei risicoltori, concentrati sulla preparazione, le scelte e l’attuazione delle semine. Analizziamo questo momento attraverso il punto di vista di Carlo Besostri, risicoltore di Mede (PV).
«Pur considerando i recenti passi indietro credo che i prezzi visti in questa campagna di commercializzazione siano positivi per tutti i comparti. Rimane impossibile coprire le perdite economiche legate al calo produttivo occorso a causa della siccità nella scorsa estate. Nella mia azienda questo si è attestato attorno al 30%. Per ridurlo a tale cifra si sono dovute fare delle scelte, attuando un’irrigazione d’emergenza mirata alle camere dove per tessitura o posizione si avevano maggiori possibilità di arrivare a raccolto. Nei comuni limitrofi la situazione è stata ancora più complessa, ad esempio a San Giorgio Lomellina, dove alcune aziende so che non hanno raccolto».
«CONFIDO IN UNA MAGGIORE PIOVOSITÀ»
«Per la prossima campagna ho deciso di ridurre la superficie a riso ma in modo contenuto. Nella mia azienda destino abitualmente un terzo della superficie a colture da asciutta in rotazione. Quest’anno tale quota sarà maggiore, aggiungendo le camere dove per caratteristiche del terreno o modalità di accesso all’acqua abbiamo constatato essere difficili da mantenere sommerse. Per la sostituzione ritengo che la coltura estiva maggiormente capace di affrontare momenti di carenza idrica sia la soia, pur considerando la difficoltà di coltivarla in terreni da tempo a riso. L’anno scorso ho potuto constatare la sua capacità di produrre nonostante gli stress idrici. Per questo, considerando il buon guadagno economico ai prezzi attuali, mi affiderò maggiormente a questa coltivazione.
La superficie a riso in ogni caso non la ridurrò di molto. Sono un positivo e penso che quest’anno la pioggia ci aiuterà maggiormente. Anche gli accumuli nevosi sono leggermente più abbondanti dell’anno scorso, mi auguro che si riesca ad arrivare a raccolto con meno danni dovuti alla mancanza d’acqua».
«SCELTE DI EST SESIA PERFETTIBILI»
«Certo è che nel lungo periodo il problema si acuirà sempre di più – continua Besostri -. Per questo è importante sviluppare dei progetti che permettano di immagazzinare meglio la risorsa nei momenti di scarso utilizzo per averla quando serve. Dispiace vedere che i bandi proposti dal Pnrr su questo tema siano andati deserti, mi auguro che qualcosa si muova al più presto».
«Riguardo alle scelte per l’irrigazione nel prossimo futuro del consorzio Est Sesia, che serve questo territorio, ritengo che siano perfettibili. Voglio partire da un presupposto: il compito del consorzio è manutenere i canali per permettere che questi portino le portate minime e massime concordate alle camere e non creare l’acqua. Per risolvere una situazione di carenza come quella vissuta e in atto ritengo che la cosa più pratica sia aprire una bocca, sommergere, chiuderla e aprire la successiva, una turnazione più rapida all’interno dello stesso distretto. Avevo proposto questa impostazione ma purtroppo una gestione di questo tipo, considerando che ogni agricoltore vuole la sua autonomia decisionale quando arriva l’acqua nel canale, risulta impossibile. Per questo si è scelto di spostare grossi quantitativi d’acqua per tanti km in momenti di carenza ma in questo modo si rischia di dare poco a tutti o forse niente a nessuno». Autore: Ezio Bosso.
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