Si avvicina il termine della campagna di commercializzazione del risone, con quantitativi trasferibili sempre più ridotti e poca merce in vendita. Le riserie, tuttavia, intensificano ulteriormente la richiesta di prodotto, proponendo prezzi d’acquisto in crescita pur di accaparrarsi le ultime partite disponibili. I listini continuano così ad apprezzarsi, nonostante siano pochi i risicoltori a poterne approfittare.
SI ATTENDONO I DATI DI SEMINA
Come abbiamo spiegato nelle nostre analisi, questo andamento è scaturito dalla necessità delle industrie di coprirsi per un periodo più prolungato del previsto. Ciò in seguito ai ritardi nelle semine, che porteranno ad un raccolto più tardivo del consueto e, se il clima non dovesse mostrarsi collaborativo nell’ultima parte dell’estate ed in autunno, a possibili cali produttivi. La crescita dei prezzi, come abbiamo potuto registrare nelle ultime settimane, è stata generalizzata, anche se maggiormente impattante per i risi da interno. Questi partivano da valori più penalizzanti e sono per lo più varietà dal ciclo lungo, che quindi potrebbero riscontrare meno fiducia dei produttori e maggiori difficoltà di sviluppo in un’annata come questa. La tendenza al rialzo generale, comunque, mostra come di certo ad oggi non vi sia pressoché nulla, nell’attesa di scoprire i dati di semina che potrebbero indirizzare diversamente l’andamento dei listini.
BENE I LUNGHI A, VIALONE A 150 €/Q
Intanto le ultime sedute di mercato in Lombardia non aggiungono molto ai prezzi descritti nell’ultima analisi (leggi). Mortara non emette documenti ufficiali per mancanza di numero legale in commissione prezzi, come accaduto diverse volte nell’ultima campagna. A Milano martedì pomeriggio le variazioni confermano i numeri proposti da Vercelli nella mattinata, con l’aggiunta del superamento dei 65 €/q lordi, che diventano netti, per Carnaroli Classico. Una valutazione che si avvicina al reale prezzo allo scambio, confermato secondo gli operatori anche nella seduta di ieri, ovvero 70 €/q lordi. A tale quotazione si scambia sostanzialmente tutto il riso da interno ancora vendibile, compresi venerdì mattina il gruppo Roma e gran parte dei similari di Carnaroli, ancora proposti a quotazioni inferiori.
Oltrepassa il doppio di questa cifra, raggiungendo i 150 €/q lordi a listino, un altro riso distintivo della risicoltura italiana, Vialone Nano. Questo prodotto di nicchia, visti i numeri, ottiene anche valutazioni maggiori allo scambio. Confermate quotazioni e buona richiesta dei compratori per Selenio, i lunghi A da parboiled ed i medi generici, quest’ultimi allineatisi con gli altri due a Milano a 60 €/q lordi. Lunghi B non quotati, con giacenze ai minimi negli ultimi 4 anni e scarse importazioni. Il dato proposto da Ente Risi nell’ultimo RisoNews è -26% per i titoli di importazioni ceduti rispetto alla scorsa campagna. Questi fattori stanno portando il prezzo allo scambio a sorpassare le ultime quotazioni a 60 €/q lordi, anche se l’ufficialità di tale valutazione non si avrà da qui a fine mercato.
TONDI GENERICI BLOCCATI
Il gruppo che continua ad essere in maggior difficoltà sono i tondi generici, per i quali i compratori per il momento non si mostrano disponibili a riconoscere valori maggiori di quelli a listino. Ciò accade in quanto le riserie sono consapevoli di un probabile buon investimento alla semina per questi risi e del fatto che i risicoltori dispongano maggiormente di tale merce. Nell’ultimo bollettino trasferimenti (vedi) i tondi generici rappresentano il 25% circa delle rimanenze totali ed erano l’unico dato decisamente maggiore di quelli registrati nei 3 anni precedenti.
La proposta economica per molte varietà del gruppo rimane così al di sotto della soglia psicologica per i produttori di 50 €/q lordi. Questo fa si che tanti non vogliano vendere, secondo quanto riportato dagli operatori, mentre l’industria necessita di questa merce come dimostra un trasferimento settimanale di 6.345 tonnellate, ovvero il 2,5% del totale. Valori ben al di sopra della porzione trasferita di tutto il risone negli ultimi 7 giorni (1,9%), tornata al di sotto delle 30.000 tonnellate dopo l’exploit di settimana scorsa. Autore: Ezio Bosso
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