Scacco matto: scende l’Indica, mossa di mercato? Dopo la scalata delle settimane precedenti i Lunghi B perdono di quota e sembrano destinati ad una fine di campagna addirittura peggiore di quella emersa dalle quotazioni di ieri. Continua cioè la graduale inversione di rotta dei prezzi. «Sono pochissime le contrattazioni ed è poco l’interesse da parte dell’industria su tutte le varietà – dichiara Adelio Grassi, mediatore del novarese – unica nota parzialmente positiva è data dal fatto che è già stato ritirato oltre l’85% del prodotto disponibile, cifra raggiunta a pari data solo nel 2015». A tal proposito, Giovanni Comello, risicoltore di Castelnovetto (Pv) puntualizza sulla questione trasferimenti: «constatando i risultati di vendita raggiunti secondo i dati dell’Ente Nazionale Risi (riportati di seguito) sorge spontaneo un quesito..“Perché questa continua diminuzione del prezzo?” Senza dubbio avranno fatto tanta scorta ma, non sarebbero andati ad aumentare i prezzi se avessero avuto contratti in mano».
«La pesantezza di mercato si è concretizzata con quotazioni di listino in calo su diverse varietà – afferma Alessandro Barberis, mediatore del vercellese – Ribassi si vedono sulle varietà di risone tipo Tondo, Lungo A e anche su Lungo B. Quest’ultimo, dopo i picchi sta progressivamente calando». Il prezzo dell’Indica potrebbe dipendere da qualche recente contratto d’importazione? Simone Colli, risicoltore di Vercelli, puntualizza così: «fanno i contratti in campo 30€/qle pagamento il 10 gennaio». Un giudizio condiviso da molti. «Da produttore, sono molto preoccupato anche per la stagione in corso…non vedendo cambi di rotta – esterna Cristiano Magenta Biasina, risicoltore di Gamboló (Pv) -».
«È giunta l’ora di tornare a stilare un listino più condiviso dalla filiera – afferma Fulco Gallarati Scotti, risicoltore di Cozzo (Pv) e Amministratore unico della sala consortile di Mortara – Abbiamo concordato che a brevissimo riapriremo (molto probabilmente la prossima settimana). Per venerdì questo, attraverso il link fornito dalla CCIAA di Pavia, avremo modo di ricreare virtualmente il tavolo di contrattazione. Quel che succederà rispetto alla riapertura fisica della sala (per cui stiamo stilando un protocollo di sicurezza) si capirà tra qualche settimana. Abbiamo comunque bisogno di un listino più trasparente».
Per il Consorzio Vendita Risone Società Cooperativa di Vercelli: Rimangono pesanti i comparti dei Tondi e dei Tipo Ribe per i quali è difficilissimo ottenere più di 35 €/qle data la loro quasi assente ricerca». «Il tentativo di far ripartire il mercato del tondo non contempla la situazione “dove eravamo rimasti?” che avrebbe rasserenato gli animi – commentano il bolognese Massimo Gregori e il vercellese Alberto Ferraris – Se per il tondo il futuro si presenta in salita, per le altre tipologie la sensazione si avvicina al risveglio post sbornia. Le perplessità, comunque, restano. C’è un vecchio proverbio che recita “A giugno in bene o in male c’è sempre un temporale.” Il mese è appena iniziato. In bene o in male».
«Attualmente a mio parere non bisogna forzare nel vendere data la scarsa disponibilità di risone. Mio nonno già nel 1946 diceva: “se la merce non é cercata mai offrirla..ritornerà ad esserci la richiesta”. – dichiara Giovanni Migliavacca, mediatore del milanese – I mercati di esportazione: tipo Ribe a 36€/qle; gli Originari a 35€/qle; Lunghi B a 35€/qle, in calo probabilmente poiché le importazioni si stanno sbloccando; Baldo e similari fermi a 50€/qle, con poca richiesta ma disponibilità praticamente nulla. Per i mercati da interno: Arborio, Volano e similari stabili a 48€/qle; Carnaroli a 50€/qle e similari a 49€/qle; mentre Roma e Barone, S.Andrea e similari stabili a 50€/qle e finiti. Il Vialone Nano a 60€/qle.
Per i risoni biologici sempre poco cercati i prezzi rimangono identici a quelli della scorsa settimana. «Per il nuovo raccolto, invece, Cammeo 38/40€/qle; Centauro e Barone a 33/35€/qle – specifica Andreea Lazar, mediatrice del vercellese».
«Mercato decisamente calmo. Ridotti scambi e prezzi tendenzialmente in ribasso per mancanza di domanda e di offerta – spiega Stefano Pezzoni, pubblico mediatore – Anche a livello globale c’è un deciso rallentamento della domanda di riso e di conseguenza dei prezzi, dopo aver assistito nei mesi di febbraio-marzo-aprile a degli incrementi notevoli rispetto allo stesso periodo dello scorso anno». Autore: Martina Fasani