Torniamo indietro di una settimana, alla conferenza inaugurale della Fiera in Campo 2019, per commentare l’intervento di Luigi Saviolo, presidente di ANGA Piemonte, che ha proposto una riflessione sui giovani e la risicoltura: «La nuova PAC colpirà molto i giovani che sono parte o si approcciano alla agricoltura ed ho dunque pensato fosse interessante presentare la situazione in cui ci troviamo – ha esordito -. I giovani agricoltori europei con meno di 35 anni sono solo il 5%, con un trend di crescita in calo, a differenza degli over 65, circa il 33%, che continuano a crescere di numero. Ciò e dovuto a diversi fattori, tra cui le problematiche in entrata come l’alto costo della terra, unica materia prima indispensabile. Nell’ultima Politica Agricola comunitaria sono state proposte misure per l’incentivazione dell’ingresso dei giovani in risicoltura, presenti sia nel primo sia nel secondo pilastro, che però non hanno migliorato di molto la situazione. Le aziende “giovani” hanno due caratteristiche in Italia, sono mediamente più grandi e producono, a parità di risorse, di più rispetto a quelle gestite da imprenditori più esperti».
Psr Piemontese negativo
Secondo Saviolo, inoltre, «il PSR piemontese per i giovani ha avuto risultati molto diversi da provincia a provincia e di fatto ha sfavorito le provincie risicole; Novara e Vercelli assieme hanno preso solo l’8% del totale».
L’Ue continui a incentivare
Il dirigente dell’Anga ha ricordato che con la riforma «vi sarà un Piano Strategico Nazionale omnicomprensivo sulla PAC, nel quale inserire anche misure chiave per il primo insediamento. Nel Piano gli Stati membri dovrebbero prevedere di riservare un importo pari almeno al 2% dell’ammontare dei finanziamenti PAC ai giovani agricoltori e per l’insediamento di giovani agricoltori l’importo massimo dell’aiuto dovrebbe essere portato a 100mila €, crescendo di molto rispetto agli odierni 70mila. Gli Stati membri possono fissare nei propri piani strategici della PAC condizioni preferenziali per gli strumenti finanziari riservati ai giovani agricoltori e ai nuovi operatori; nell’ambito degli aiuti agli investimenti, a differenza di altre categorie, ai giovani dovrebbero essere ammesse le spese per l’acquisto di terreni tramite l’utilizzo di strumenti finanziari. A mio parere, dunque, credo sia apprezzabile la strada intrapresa dall’UE, di incentivazione all’ingresso dei giovani in agricoltura; mi auguro che vengano preservati gli aiuti relativi al primo e al secondo pilastro a noi dedicati, coadiuvandoli a possibilità di condizioni preferenziali per l’accesso ai finanziamenti così da rinnovare questo comparto, che, come dimostra la maggiore produttività delle aziende giovani, sembra averne bisogno». (Scarica il documento Saviolo) Autore: Ezio Bosso