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SANNA: ANCHE NOI COLTIVEREMO LUNGO A

da | 6 Feb 2015 | NEWS

Corrado-Sanna-okCorrado Sanna (foto piccola) è il nuovo presidente della Confagricoltura di Oristano. 59 anni, di Oristano, laurea in scienze agrarie all’Università di Sassari, (tesi sulla coltivazione del riso) è titolare di un’impresa cerealicola. E’ stato vicepresidente e prende il posto del presidente uscente Tonino Sanna, giunto al limite dei  mandati. Lo affiancano i vicepresidenti Paolo Mele (Cabras), Giorgio Sequi (Arborea), Raffaele Pinna  (Ghilarza) e Antonello Cester (Arborea), mentre del Comitato di presidenza sono stati chiamati a far parte anche  il presidente uscente Tonino Sanna (Siamanna), Gianfranco Mureddu (Cabras) e Giampiero Meli (Cabras). Ecco la sua prima intervista sul riso, rilasciata in esclusiva a Risoitaliano.eu.

Presidente Sanna, in questo periodo si parla molto di importazioni di riso dalla Cambogia, il problema è sentito anche dai risicoltori sardi?

 

Si, le importazioni di riso indica da quelle aree hanno determinato un crollo delle quotazioni, di conseguenza gli agricoltori stanno abbandonando la coltivazione del riso indica a favore delle sottospecie japonica. È facile pensare che anche per queste ultime si potranno verificare sostanziali riduzioni delle quotazioni del prezzo per eccesso di offerta.

Quali sono gli orientamenti dei risicoltori sardi in merito alle prossime semine di riso?

 

Gli agricoltori Sardi si stanno orientando nella coltivazione di varietà inquadrate nella tipologia lungo “A”

La risicoltura sarda ha delle specificità che può sviluppare per creare valore aggiunto?

Le caratteristiche qualitative e organolettiche del riso prodotto in Sardegna conferiscono delle buone prospettive commerciali, anche se siamo ancora lontani dal riuscire a trasformare il tutto nel l’opportuno valore aggiunto.

Quali sono le fitopatologie che vi preoccupano maggiormente?

Gli agricoltori ultimamente sono preoccupati per il diffondersi di alcune infestanti soprattutto hechinochloa spp e cyperus difformis resistenti ai più comuni diserbi in commercio, mitigato in parte attualmente dalla possibilità di un utilizzo in deroga per un periodo breve concesso dal Ministero di alcuni “vecchi” principi attivi con meccanismo di azione diverso. Un ulteriore preoccupazione si sta generando dalla presenza di nuove infestanti soprattutto di origine Sud America che quantunque contenibili con degli interventi fitoiatrici stanno causando un aumento dei costi, ormai insostenibili.

Nei mesi scorsi la risicoltura  oristanese è stata accusata di propagare le zanzare. Cosa risponde?

Le risaie in Sardegna insistono in una zona umida fra le più grandi in ambito europeo, pertanto l’influenza della coltivazione del riso sulla presenza delle zanzare è irrilevante. Riteniamo la polemica del tutto esagerata.

Qual è il livello di integrazione tra Confagricoltura e Cia in Sardegna, da quando è stato promosso Agrinsieme?

Agrinsieme in ambito regionale è nato a gennaio 2014 e la collaborazione prosegue in modo positivo e proficuo;

Cosa chiedete alla regione per il riso nell’ambito del Psr?

Chiediamo delle misure agroambientali analoghe e in linea con quelle richieste dalle altre regioni risicole italiane per avere interventi omogenei in tutto il comparto risicolo. (04.02.15)

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