«Non è nuovo per il mercato del riso ma, proprio per questo, in una fase di incertezza sugli indica ed un assalto al tondo, è bene cercare le soluzioni più produttive e remunerative che ci vengono offerte – spiega Gianluca Lubraco, Senior Area Sales Manager di SIS». Parla di Sagittario, la prima varietà tradizionale lungo B di costituzione italiana a ciclo precoce.
Molto produttivo
Sagittario ha un potenziale produttivo elevato, un’adattabilità a tutti gli ambienti di coltivazione, un granello cristallino e soprattutto un’ottima resa alla raffinazione. È risultato particolarmente adatto a semine tardive per il controllo del riso crodo e si consiglia di seminarlo dal 15 maggio in avanti, dicono in Sis. (Segue dopo il video)
Evitare i terreni sabbiosi
È un riso a taglia bassa che sarebbe meglio non seminare nei terreni sabbiosi, poiché predilige terreni più strutturati e a tessitura non grossolana. Sui terreni del Pavese, ad esempio, la pianta entra in crisi, poiché necessità di una continua idratazione che i terreni prettamente sabbiosi non posso offrire; in Baraggia, di contro, questa varietà ha dato risultati eccezionali. (Segue dopo la tabella)
Ottimi contratti
Questo è un riso interessante anche dal punto di vista commerciale: c’è la possibilità di stipulare un contratto di filiera alla semina, sapendo quando, quanto e a che prezzo verrà venduto il prodotto finale. Pagamento a 10 giorni lavorativi e rispetto agli attuali indica Sagittario mantiene un +5/6 euro sul prezzo di mercato. Il contratto più significativo è con una riseria che fino ad ora ha lavorato 35mila quintali di Sagittario; in 3 anni prevedono di arrivare a 90mila. Ad oggi sono 500 gli ettari coltivati con questa varietà, che suo malgrado rientra in un segmento in cui il CL la fa da padrone, riuscendo tuttavia a raggiungere le produzioni dei migliori lunghi B. Insomma i prezzi del Volano ma con una resa ed una produttività inequiparabili! (IP)