Torniamo a scrutare l’orizzonte per capire cosa succederà dopo gli importanti investimenti agromeccanici di quest’anno. Le agevolazioni – in primis la Sabatini – hanno favorito la crescita nelle vendite dei principali concessionari distribuiti nell’areale risicolo e Jonathan Giupponi, venditore di Giupponi F.LLI, concessionaria New Holland di Carisio (VC), non si dimostra sorpreso dal taglio predisposto adesso alle agevolazioni e afferma: «Credo che sia un calo fisiologico. Dopo l’erogazione di un contributo così elevato, seppur in credito d’imposta, ritengo fosse prevedibile ed auspicabile (per combattere i fenomeni distortivi del mercato che si sono creati) una decrescita scalare della stessa. Sicuramente nei prossimi anni vedremo calare il numero di compravendite di macchinari agricoli, in quanto queste agevolazioni hanno sviluppato una saturazione, capace di ripercuotersi anche nel mondo dell’usato, probabilmente il più influenzato da questa situazione. Altra problematica, acuita dalle dinamiche commerciali relative alle materie prime scaturite dalla pandemia, sono i tempi di consegna di un mezzo, oggi a dir poco dilatati».
Su temi simili anche Enrico Nicolello, titolare del concessionario Fendt e Valtra “Nicolello Francesco”, spiega: «La richiesta è prevedibile possa calare nei prossimi mesi, in quanto la saturazione del mercato è un elemento sotto gli occhi di tutti. Riguardo alle agevolazioni sarebbe stato auspicabile che rimanessero in auge, avendo fatto solo del bene a tutto il settore agricolo. Dal mio punto di vista la soluzione più equilibrata, adatta anche nel lungo periodo, ritengo possa essere stabilire un livello di credito d’imposta più sostenibile per lo Stato del 50% che avevamo fino ad oggi, magari collegandolo alla rottamazione di macchinari vecchi, così da incentivare in modo ancor più efficace lo svecchiamento del parco macchine». Autore: Ezio Bosso