Come noto, ogni anno AGEA sottopone un certo numero di Domande Uniche PAC ai Controlli Oggettivi, in campo. Ebbene, relativamente al 2018 le procedure sarebbero in grave ritardo. «Per quanto riguarda i controlli delle nostre province di MI e LO – sottolinea Laura Cerri, responsabile dell’Ufficio Tecnico ed Economico di Confagricoltura Milano, Lodi e Monza Brianza -, i produttori non hanno ancora ricevuto le lettere di convocazione per il contraddittorio sui dati accertati, convocazioni che si rendono necessarie quando i dati accertati non trovano corrispondenza con i dati dichiarati. Agea purtroppo non ha una scadenza per concludere i controlli che, sulla campagna 2018, ancora devono iniziare».
I controlli sono regolamentati dalla Circolare AGEA prot. n. 19474 del 05 marzo 2019, la quale fissa delle linee guida cui attenersi per l’esecuzione dell’istruttoria delle domande PAC sottoposte a controlli oggettivi ai sensi degli artt. 30 e 31 del reg. UE n. 809/2014. Nell’ambito dell’attività di controllo oggettivo le domande di aiuto sono sottoposte alle seguenti verifiche: controlli di ammissibilità, volti ad accertare il rispetto delle condizioni di concessione degli aiuti, diretti e supplementari, eseguiti su un campione di aziende dichiaranti (riguardano essenzialmente la verifica dell’uso del suolo agricolo); controlli di condizionalità, ovvero del rispetto dei Criteri di Gestione Obbligatori (CGO) e delle norme relative alle Buone Condizioni Agronomiche e Ambientali (BCAA).
La metodologia di controllo si basa sulla rilevazione oggettiva del territorio mediante: fotointerpretazione di immagini satellitari multitemporali, per le particelle selezionate; controlli di campo, nei casi dubbi e negativi, per la rilevazione delle colture e degli altri utilizzi del suolo oltre che per il controllo del rispetto delle norme BCAA; riporto a video dei risultati del controllo di campo; incontri con i produttori, in caso di discordanze o anomalie relative ai controlli di ammissibilità e di condizionalità BCAA; visite aziendali, per la verifica del rispetto degli atti inerenti ai criteri e alle norme sulla condizionalità.
Tali controlli vengono svolti dall’Organismo Pagatore o da esso delegati ad AGEA e prevedono un incontro in contraddittorio con l’agricoltore dichiarante in caso di discordanza tra superficie rilevata ammissibile e superficie dichiarata. Nel caso in cui l’esito del controllo oggettivo eseguito dall’OP o da AGEA Organismo nell’ambito dei controlli di ammissibilità delle domande PAC evidenzi un mancato rispetto dei requisiti previsti per le PLT (accessibilità e appetibilità delle essenze erbacee, arbustive ed arboree) o una differenza tra la tara rilevata in campo e la tara indicata nella delibera regionale tali modifiche vengono: registrate nel layer delle PLT per aggiornare il SIPA (sistema d’identificazione delle parcelle agricole) e vengono comunicate alla Regione/Provincia Autonoma competente, affinché ne possa prendere atto.
Tali comunicazioni sono notificate anche al MIPAAFT. Le superfici di nuova definizione richieste a PLT e non riconosciute come tali, sia in via amministrativa che nell’ambito dei controlli oggettivi, determinano l’applicazione di sanzioni ed esclusioni, ad eccezione di quelle interessate esclusivamente da variazione della percentuale di tara non eleggibile. Le superfici non riconosciute, a seguito dei controlli oggettivi di mantenimento (campione 3%), comportano la rideterminazione degli aiuti corrisposti sulle due annualità precedenti nonché l’applicazione di eventuali sanzioni, con le conseguenti azioni di recupero degli indebiti percepiti. Un campione delle PLT di nuova definizione almeno pari al 5% delle superfici validate dovrà essere sottoposto a controlli in loco dalla Regione/Provincia Autonoma. Le superfici che fanno parte del campione saranno inserite nel SIPA solo in caso di esito positivo dei controlli. Autore: Martina Fasani