Negli Stati Uniti, i prezzi del riso sono aumentati ancora dell’1% in un mercato che tende a riattivarsi, nonostante la forte concorrenza del Mercosur sui suoi tradizionali mercati centroamericani. Lo riporta il rapporto mensile Osiriz, edito dal ricercatore Patricio Mendez del Villar, del Centro ricerche francese Cirad. Il rapporto è disponibile all’indirizzo web www.infoarroz.org. Le esportazioni sono salite a 200.000 tonnellate contro le 160.000 di settembre. Tuttavia, sono in ritardo del 20% rispetto all’anno precedente.
La concorrenza del Mercosur sul mercato messicano, principale destinazione del riso statunitense, è in parte compensata dal buon andamento del mercato caraibico. Il Long Grain 2/4 è salito a 695 dollari la tonnellata dai 686 dollari di settembre. All’inizio di novembre il prezzo era stabile. Al Chicago Board of Trade, i prezzi futures del risone sono scesi del 5% a 367 dollari la tonnellata dai 386 dollari di settembre. All’inizio di novembre, i prezzi tendevano a stabilizzarsi significativamente a 393 dollari. Nel Mercosur, i prezzi delle esportazioni sono aumentati di un ulteriore 2% grazie a un mercato esterno attivo. Le esportazioni sono in aumento soprattutto verso l’America Centrale.
In Brasile, le esportazioni avrebbero raggiunto le 270.000 tonnellate (base macinato) contro le 123.000 tonnellate di settembre. Si prevede che le esportazioni raggiungano 1,1 milioni di tonnellate nel 2022 (base macinato) contro le 800.000 t del 2021, con un aumento del 42% rispetto all’anno precedente. Il prezzo indicativo del risone brasiliano è salito del 2,5% a 299 dollari la tonnellata contro i 292 $ di settembre a causa dell’indebolimento dell’offerta. All’inizio di novembre, il prezzo era ancora fermo a 312 dollari.