Una delle conseguenze meno note del disastroso terremoto e tsunami che hanno colpito il Giappone nel 2011 è che migliaia di ettari di terreno sono stati contaminati da acqua salata, che ha ucciso le piantagioni di riso, la coltura principale del paese. Un team di ricercatori del Riken Nishina Centre ha sviluppato una nuova varietà di riso resistente al sale, il tutto grazie a un acceleratore di particelle normalmente utilizzato per gli esperimenti di fisica. I ricercatori hanno infatti esposto dei semi di riso a un flusso di ioni di carbonio all’interno dell’acceleratore per 30 secondi, irradiandoli e accelerandone quindi il tasso di mutazione. “Le mutazioni evolutive si accumulano naturalmente e gradualmente, ma ci mettono molto tempo per poter essere utilizzate per la ricerca. Per questo si usano raggi X o raggi gamma per accelerare il processo”, ha spiegato alla rivista Economist Tomoko Abe, a capo del progetto. “Tuttavia, necessitavamo di una soluzione ancora più veloce, e abbiamo pensato di usare l’acceleratore di particelle inutilizzato che si trovava in zona”, ha aggiunto. Abe e colleghi hanno prodotto così 250 nuove varietà mutanti, resistenti all’acqua salata a un tasso di 10-100 volte superiore alla norma. “Ovviamente, questi mutanti non sono il prodotto finale che finisce sulle tavole: il prossimo passo sarà ripiantare i semi e selezionare artificialmente le caratteristiche genetiche che li rendono resistenti al sale”, ha concluso Abe.
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost