Crisi idrica, sale l’allerta. I consorzi di bonifica mantovani sono costretti a seguire le disposizioni del commissario straordinario De Bernardinis, recepite ufficialmente anche dalla Regione Lombardia. Dalla scorsa settimana, dunque, la portata d’acqua della diga di Salionze ridotta, da 50 a 45 metri cubi al secondo. A farne le spese, in territorio mantovano, saranno soprattutto due consorzi. E la pregiatissima risicoltura della zona. Si tratta dell’"Alta e media Pianura mantovana" e del "Fossa di Pozzolo", nei cui invasi scorreranno rispettivamente 4 e un metro cubo d’acqua in meno. E se non dovesse piovere, venerd 17 sar garantita solamente la portata minima (12 metri cubi) per evitare conseguenze di carattere igienico sanitario. In pratica, niente pi acqua per irrigare. Queste sono le linee decise in un incontro informale tenutosi negli uffici dell’Amministrazione provinciale, alla presenza dei rappresentanti dei consorzi di bonifica Alta e media pianura mantovana e Fossa di Pozzolo, con l’ingegner Sandro Bellini, responsabile del servizio acqua, suolo e protezione civile della Provincia. "Abbiamo le mani legate – commenta il presidente del consorzio Fossa di Pozzolo, Massimo Lorenzi, che prima del summit a Palazzo di Bagno aveva incontrato i risicoltori di Confagricoltura – e dobbiamo attenerci alle disposizioni del decreto emanato da De Bernardinis lo scorso 3 agosto". Quindi, quando l’idrometro di Peschiera segner 6 centimetri sopra lo zero idrometrico, si chiuder lo sbarramento di Salionze, salvo appunto garantire il deflusso minimo di 12 metri cubi al secondo. "Indicativamente – calcola Lorenzi – essendo il livello ora a 9,3 centimetri al rilevatore di Peschiera, presumibile che il blocco dell’acqua si verificher fra pochi giorni". A subire i maggiori danni, secondo Bellini, non sar il mais, giunto ormai a fine ciclo, quanto colture come il riso, che abbisogna ancora di acqua. Certo che l’interruzione delle irrigazioni sar limitata. "Intorno al 25 agosto il Garda dovrebbe aver accumulato una quantit d’acqua sufficiente per consentire l’uso irriguo nelle campagne, in modo da salvare il salvabile", spiega Lorenzi. Per il presidente dei risicoltori di Confagri, Bruno Fattori, serve uno sforzo politico forte: "In Provincia dicono che siamo un territorio dedicato all’agricoltura e non alle centrali: lo dimostrino".
IL RISO E’ SOST
Presentati i risultati della sperimentazione Risosost