La stampa ufficiale cinese ha riferito che le riserve di grano della Cina hanno raggiunto un totale di 650 milioni di tonnellate, citando l’amministrazione nazionale delle riserve alimentari e strategiche (Nfsra). Lo riporta The Rice, edito ad Gaotrade, che ogni settimana fa il punto sui mercati mondiali del cereali.
Il rapporto insiste che la Cina ha la base, le condizioni, la fiducia e la capacità di garantire la sicurezza alimentare della nazione, ed ha anche rassicurato il pubblico che le riserve di riso e grano sono a livelli storicamente alti. I cereali, insieme al petrolio, sono ora elevati al livello di “armi strategiche”.
L’articolo ha sottolineato inoltre che i cereali rappresentano elementi più vitali per quanto riguarda l’alimentazione e che la sicurezza dei cereali di base è considerata una questione di “vita e di morte” per i cinesi.
I dati delle dogane cinesi (Gacc) mostrano che le importazioni cinesi di riso 2020/21 per luglio-aprile hanno raggiungo i 3,6 milioni di tonnellate, in aumento dell’80% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, quando le importazioni erano state colpite dai divieti di esportazione legati al covid-19 da parte dei principali fornitori.
Import ed export in Cina
L’aumento degli acquisti di riso in Cina è stato guidato principalmente dalle importazioni dal Pakistan, dal Myanmar e dall’India. Mentre le esportazioni di riso della Cina sono calate del 20% in questo stesso periodo, sono aumentate negli ultimi mesi e sono scese solo del 6,5% negli ultimi quattro mesi, secondo i dati più recenti disponibili.
Le aste del raccolto di riso 2014-2016 sono riprese nel Nord della Cina a maggio 2021, dove si trova la maggior parte delle scorte di Japonica. Si stima un’offerta pari a 20 milioni di tonnellate. Tuttavia, questa partita non è più interessante neanche per i mangimifici del sud poiché il prezzo effettivo sarebbe fissato a più di 313 dollari (2.000 Rmb) la tonnellata una volta aggiunti i costi di trasporto. Inoltre, la rimozione della lolla aumenta i costi.