Rangoon prevede che le esportazioni ufficiali di riso e rotture di riso del Myanmar aumenteranno. Questo in previsione di una ripresa della domanda da parte dei paesi africani, di una domanda regolare da parte di Cina e Unione Europea. A questo si aggiunge una domanda attiva da parte delle Filippine e dei paesi regionali. Lo riferisce The Rice di Gaotrade.
I NUMERI DELLE ESPORTAZIONI FINE 2021/INIZIO 2022
Gli esportatori di riso locali hanno iniziato a esportare più riso attraverso il commercio marittimo a causa dei ritardi ai punti di controllo delle frontiere con la Cina. A dicembre 2021 c’è stata una forte domanda di riso birmano da Benin, Niger e Burkina Faso. Da gennaio a dicembre 2021 sono stati esportati dal paese (-17% su base annua) via Cina, frontiera terrestre: 400 mila tonnellate, di cui 245 mila tonnellate di rottura. Via mare 1.640.000 tonnellate (di cui 530 mila di rottura di riso). I principali acquirenti nel 2021 sono stati la Cina con 72 mila tonnellate, Belgio con 56 mila tonnellate, il Benin con 31 mila tonnellate, la Costa d’Avorio con 30 mila tonnellate, le Filippine con 26 mila tonnellate, l’Italia con 15 mila tonnellate, il Niger con 12 mila tonnellate e la Spagna con 8 mila tonnellate.
LA SITUAZIONE A SUEZ
Sempre per quanto riguarda i costi dell’import, l’Autorità del Canale di Suez ha annunciato il 27 febbraio che aumenterà i pedaggi del canale fino al 10% per le navi cariche. L’aumento dei pedaggi sarà effettivo dal 1° marzo, secondo l’Autorità egiziana, che ha detto che la decisione è in linea con la significativa crescita del commercio globale, il miglioramento dell’economia delle navi, lo sviluppo della via d’acqua del Canale di Suez e il miglioramento del servizio di transito. Nel novembre 2021, l’autorità del canale ha svelato la sua intenzione di aumentare i pedaggi di transito delle navi in transito attraverso il canale durante il 2022.
Nel frattempo, all’inizio di gennaio, il presidente della Suez Canal Authority (SCA), Osama Rabie, ha confermato che l’espansione del canale, iniziata dopo il famoso incidente della Ever Given, dovrebbe essere completata nel luglio del prossimo anno. Il Baltic Exchange Dry Index è sceso del 5,1% a 2.076 venerdì della scorsa settimana, estendendo le perdite alla seconda sessione consecutiva, in mezzo a tariffe più basse per le navi capsize e panamax (60/70.000 tonnellate) a causa delle preoccupazioni sull’impatto della crisi Ucraina. Tra le navi più piccole, l’indice supramax è salito di 2 punti a 2.417.
LA SITUAZIONE EUROPEA
Se analizziamo i dati europei, dal 1° settembre al 25 febbraio 2022 la nuova campagna 2021-2022 (base lavorata) ha registrato un totale di 545 mila tonnellate di riso importato. Il dato si confronta con le 480 mila dello stesso periodo dell’anno scorso. Di queste, 416 mila tonnellate sono di riso Indica a grana lunga, e 224 mila di rottura di riso (erano 135 mila nello stesso periodo dell’anno scorso).
Sul totale delle importazioni la Cambogia ha rappresentato 62 mila tonnellate contro le 50 mila dello stesso periodo dell’anno scorso, mentre il Myanmar ha esportato in Europa 98 mila tonnellate, contro le 53 mila tonnellate dello stesso periodo dello scorso anno.
L’IMPORT DI BASMATI
Le importazioni di riso basmati greggio e lavorato (Regno Unito non incluso) ammontano a 108.000 tonnellate contro 135.000 tonnellate dello stesso periodo dello scorso anno (di cui 100.000 tonnellate dal Pakistan e il resto di origine indiana). Va ricordato che dal 18 gennaio non è più in vigore la clausola di salvaguardia, dunque è possibile prevedere variazioni significative per quanto riguarda l’import rispetto all’andamento dell’anno scorso. Anche la guerra in Ucraina è destinata a modificare gli assetti dei mercati.