Dopo la Cambogia, Myanmar. E dopo Myanmar il Vietnam. Secondo una fonte ben informata, la prossima settimana la Commissione europea potrebbe concedere l’apertura di un contingente d’importazione a dazio zero di 76.000 tonnellate di riso (30.000 Basmati/Jasmine, 30.000 lavorato Lungo B, 16.000 semigreggio) nel quadro del negoziato sull’accordo di libero scambio con il Vietnam. Il mondo risicolo è, ovviamente, in fibrillazione. Al di là del quantitativo che si riverserebbe sul mercato europeo, destabilizzando ulteriormente i listini delle varietà indica, si tratta di un segnale particolarmente pericoloso per i mercati, in quanto trasforma in certezza la sensazione che Bruxelles non concederà alcuna clausola di salvaguardia al riso europeo (come abbiamo più volte scritto), non arresterà il flusso di prodotto concorrente in esenzione di dazio che ormai da tempo si riversa sui mercati comunitari ed anzi è intenzionata ad aprire ulteriormente le porte. Perché, ovviamente, dopo il Vietnam verrebbero altri Paesi, come la Thailandia. Oggi il riso annualmente importato nell’UE a dazio zero dai paesi che beneficiano del regime preferenziale SPG-EBA supera già le 300.000 tonnellate. (10.07.2015)
PREOCCUPA L’ACCUMULO NEVOSO
L’analisi idrologica a cura di Confagricoltura Pavia e di Alberto Lasagna