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RISICOLTURA DI PRECISIONE NEL PSR

da | 19 Giu 2019 | NEWS

L’agricoltura si trova sempre più ad affrontare degli scenari economici, sociali e ambientali in rapida evoluzione che la obbligano a individuare innovazioni tecnologiche innanzitutto per: 1) mettere  a  punto sistemi colturali a basso impatto  ambientale e a costo ridotto, attraverso l’impiego  di  strumenti  per  il  controllo automatico della distribuzione di prodotti fertilizzanti e fitosanitari; 2) attuare,  da  parte  della  direzione  dell’impresa  agricola,  forme  di gestione pro-attiva dei processi atte ad incrementare la produttività del lavoro e a ridurre i costi di produzione; 3) creare condizioni  manageriali  che  favoriscano,  attraverso  una gestione  attenta  della  tracciabilità  dei  prodotti,  la  certificazione  di qualità delle produzioni. Il  tutto  per  realizzare  un’agricoltura  si sostenibile  in  termini  ecologico-ambientali ma anche di compatibilità economica. (CONOSCI LA BLOCKCHAIN AGROALIMENTARE?)

Lo studio di Lazzari, Longoni, Beretta

Vediamo però quali numeri emergono da due importanti studi: il primo è “Indagine e messa a punto di un modello di valutazione sulle tecniche di agricoltura di precisione per l’incremento della sostenibilità economica ed ambientale delle produzioni agricole milanesi”, pubblicato nel 2015 (scarica l ricerca completa su principi_ed economia_della_PF), a cura di Massimo Lazzari, Ambra Longoni e Ernesto Beretta; il secondo è uno studio svolto da parte di un’azienda produttrice di mezzi tecnologici per l’agricoltura di precisione nel 2018. Lo studio universitario, eseguito nella Pianura  Padana Occidentale, ha dimostrato  che, a  seconda  della  dimensione  dei campi  e  della loro geometria, gli sprechi che si possono ricondurre alle sorgenti di errore tipiche delle lavorazioni effettuate in campo risicolo variano in un range compreso fra il 13 e il 22%. ulteriore  causa  di  sprechi  è  anche  il  differente  livello  di  fertilità e/o produttività di diverse aree del medesimo appezzamento. Questo provoca, come  dimostrato da  consolidate  esperienze  relative  ai  nostri  ambienti  agronomici, sovrautilizzazioni di concimi che, a parità di livelli produttivi conseguiti, sono dell’ordine del 15 % rispetto al necessario.  Il professor Lazzari analizza tre livelli di utilizzo della tecnologia, partendo dall’adozione  della  guida  assistita e dimostrando, attraverso numeri e valutazioni, come  sia mediamente in grado di migliorare le prestazioni della guida manuale riducendo di circa il 50% gli errori di sovrapposizione. Il secondo livello è composto da una guida semi-automatica e dalla regolazione delle macchine agricole per evitare le sovrapposizioni in testata. Il terzo, infine, si avvale, oltre alle tecnologie dei precedenti, di una regolazione automatica per la macchina operatrice, gestita attraverso mappe di prescrizione o analisi simultanea, da cui scaturisce un trattamento sito-specifico degli appezzamenti. (SAI COS’E’ RISO CHIARO?)

I risultati dell’analisi

Quest’analisi, relativa a riso, mais e erba medica, offre come risultati gli sprechi che si potrebbero ottenere lavorando senza la tecnologia che viene studiata in ogni livello. Nel primo caso: il  riso  presenta  una  situazione  intermedia  con  valori di perdita  variabili  in  un range da 183 €/anno fino a un minimo di 65 €/anno per la situazione più favorevole (avendo considerato le dimensione dei campi e la loro forma, da cui scaturiscono maggiori accavallamenti). I valori di risparmio vengono calcolati pensando anche al guadagno scaturito dalla minor mano d’opera necessaria all’atto della semina, non avendo più bisogno di due uomini sulle capezzagne per mantenere la traiettoria.

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Come  si  nota nella tabella (unità di misura: €), di cui trovate i riferimenti numerici analizzati nel testo completo,  su  riso,  la  sostituzione  della  guida  automatica  con quella  assistita  è  in  ogni  caso  (anche  acquistando  i  dispositivi  di  maggiore costo, che è di 4.000 € ca.)  già  economicamente  vantaggiosa  per  superfici  di  10  ha. I  risparmi  dell’opzione due sono connessi con: la  precisione  di  guida  quasi  assoluta  conseguibile  nel  mantenimento delle  traiettorie  di  guida  successive  tra  una  passata  e  l’altra  e  con  i conseguenti  risparmi  riconducibili  alle  mancate  sovrapposizioni  (errore medio considerato di 2 cm); l’automazione delle regolazioni di chiusura a fine passata; la  parzializzazione  della  larghezza  della barra  sulle ultime  passate e a bordo campo in presenza di lati inclinati. Risparmi molto consistenti si verificano anche qui, in special modo dove con le tecniche tradizionali è difficile essere precisi per ragioni di disposizione e dimensione delle camere (range 120-185 €/ha di risparmio nelle camere irregolari). Peraltro, anche in caso di campi regolari i risparmi sono  tutt’altro  che  trascurabili,  situandosi  nei  casi  meno  favorevoli attorno a una soglia minima di 70 €/ha anno. 

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Infatti, a soli 30 ha, nel caso di aziende risicole di medio piccole dimensioni (>50 ha), con camere di dimensione piccola e di forma irregolare, l’impiego di queste  tecniche  di agricoltura di precisione consente  di  raggiungere  un  risultato economicamente  vantaggioso (costo attrezzature stimato tra  17.500 e 35.000€).  Per  aziende  di  dimensione  maggiore  (con cantieri  quindi  caratterizzati  da  larghezze  di  lavoro  maggiori)  e  con  campi ampi tale limite dimensionale praticamente raddoppia (60 ha).

L’opzione tre presenta in  aggiunta  gli strumenti  di  misura  della  produzione,  con  sensori  di pesatura a bordo delle raccoglitrici e del vigore vegetativo a macchine per la distribuzione e realizzazione della concimazione e dei trattamenti secondo tecniche sito-specifiche; qui su riso si verificano risparmi molto consistenti. I  maggiori  investimenti  richiesti  da  questa  soluzione  rispetto  all’opzione due (circa 27.500-45.000€) sono  compensati  dai  maggiori  benefici  in  entrata  e  quindi,  le  superfici d’indifferenza economica rimangono sostanzialmente identiche a quelle viste precedentemente e cioè attorno ai 40-60 ha. Sotto i 20 ha, invece, la tecnica sembra non avere appeal.  il  limite  di  convenienza  si  situa attorno ai 30-50 ha. 

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Oltre al fattore economico, in seguito all’utilizzo di questi mezzi, vi è la riduzione di una quota  del  15-20%  rispetto  ai  consumi  energetici  attuali,  facendo  di  queste tecniche una delle principali possibilità per il raggiungimento di una maggiore sostenibilità  del  nostro  sistema  agricolo  a  fronte  di  possibili  emergenze dovute ai rifornimenti di energie fossili.

Altri vantaggi

Inoltre, tutte le operazioni che sono eseguite con risaia allagata, tra di esse la  semina  spicca  per  importanza,  sono  enormemente  facilitate  quando l’azionamento  del  volante  sui  tragitti  rettilinei  è  lasciato  al  controllo automatico, vi è il vantaggio di potere operare anche  in  condizioni  di  scarsa  visibilità  e  con  operatori  poco  esperti, rappresentando  in  qualsiasi  caso  un  beneficio  in  termini  di minore  fatica  e allargamento dei periodi di lavoro. Da non dimenticare sono inoltre i danni dovuti alla mancata precisione di esecuzione delle operazioni di distribuzione oltre che ai grandi sprechi che si possono verificare. Ci si riferisce, ad esempio, alla maggiore incidenza delle malattie fungine (in primis il brusone) nelle aree sovraconcimate  e  alla  moria  di  piantine  di  riso,  qualora  si  abbia sovrapposizione di diserbi caratterizzati da una limitata specificità. Altresì  di  fondamentale  importanza  sono  i  benefici  di  tipo energetico  e  ambientale  che  dovrebbero  giustificare  maggiori  azioni  di comunicazione  al consumatore di  queste  possibili  utilità  pubbliche,  specie  da  parte  delle istituzioni  che  si  occupano  di  divulgazione  in  argomento. 

Lo studio di Novara

Come abbiamo visto, nell’approcciare l’agricoltura di precisione, bisogna innanzi tutto considerare i numeri relativi agli sprechi chi si debbono subire senza la medesima e che sono calcolati come ore di lavoro, fertilizzanti, sementi, diserbanti, combustili e lubrificanti che  vengono  oggi  usati  senza  una  reale  necessità  tecnica. In questo senso si muove la seconda ricerca, condotta nell’azienda agricola della Cascina Motta di Novara. Qui su 100ha vengono utilizzati: guida satellitare, controllo botte irroratrice, spandiconcime VRC (a rateo variabile), software di gestione e sistema di mappatura della produzione.  I risultati ottenuti vengono riassunti in tabella, riportati in €/ha di beneficio:

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Questo valore totale va messo  a confronto con una spesa compresa tra 30.000 e 50.000 €. Fondamentale in questo caso è il miglioramento della produzione, scaturito dalla gestione automatizzata dei mezzi tecnici, considerando aree omogenee del campo in funzione delle esigenze culturali e delle strategie aziendali. Chiaramente anche la sovrapposizione ha influenza sulla produzione, anche se dallo studio emerge come incida di più sulle lavorazioni meccaniche, dove si effettuano più passate con maggiore spesa di combustibile e possibilità di accavallamento. Le gestione ad hoc dei terreni, con dosaggi misurati sulle rilevazioni di terreno e vegetazione, ottimizza le operazioni sia dal punto di vista ecologico che economico ma anche il lato agronomico ne giova, nel rispetto ideologico della legge di Liebig (1828) che recita: «La crescita non è controllata dal totale delle risorse disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa».

L’utilità della precisione

L’adozione  delle diverse tecniche di agricoltura di precisione che, a complessità tecnologica crescente, consentono di  ridurre  fino  ad  azzerare  quasi  completamente  tali sprechi, trova, come viene dimostrato, ampia giustificazione  economica,  energetica  ed  ambientale  proprio  grazie  ai risparmi conseguibili riducendo l’impiego di fattori inutili ai fini produttivi, se non, in alcuni casi addirittura dannosi. È fondamentale, inoltre, far percepire ai consumatori che i prodotti di qualità, altamente tracciabili rispetto alla loro provenienza e sostenibili, non necessariamente  derivano  dall’applicazione  di  tecniche tradizionali (come purtroppo viene ad oggi percepito dalla maggior parte dei appartenenti al mondo non rurale)  ma  anche, e soprattutto,  grazie all’adozione delle tecnologie elettroniche ed informatiche più innovative. Favorire l’adozione di queste tecnologie da parte di tutti gli agricoltori deve essere l’obbiettivo del nostro settore. I numeri sembrano rendere accessibili questi investimenti ma il sostegno da parte del prossimo PSR, che sarà redatto nel 2020, risulterà fondamentale per il raggiungimento completo di questo obbiettivo, oltre a poter costituire una misura molto più pertinente ed interessante di quelle proposte dal 2014 ad oggi. Un tale risultato comporterebbe il beneficio non secondario di portare  il settore agricolo a un grado di evoluzione tecnologica comparabile con quello dei  altri  settori ,  in  cui  le  tecniche  di management  siano  al  passo  con  i  tempi,  permettendo  allo  stesso  di raggiungere un grado di competitività adeguato a potere confrontarsi con le altre agricolture del mondo occidentale più avanzato a parità di mezzi, essendo meno inquinante ma senza diminuire la sua qualità e produttività.  Autore: Ezio Bosso

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