E cos, la Calabria si rivela un’autentica intenditrice di riso: che coltiva, produce, vende e, naturalmente, mangia. La scommessa viene, appunto, dall’azienda agricola che fa parte, dal 2002, dell’Ente Morale Casa della Divina Provvidenza; il terreno, circa 600 ettari, stato donato dalla famiglia Raicchi alla curia di Cassano allo Jonio nel 1935: attualmente, presidente il vescovo della diocesi calabrese, monsignor Domenico Graziani che, con il suo staff di tecnici, ha deciso di impiegare 200 ettari della tenuta per le risaie. Gli altri sono adibiti ad agrumeti, ma si coltivano anche ortaggi ed altri cereali, in particolare orzo, mentre una discreta parte lasciata per il bosco. Ad impegnare di pi gli esperti agricoli dell’Ente , per, proprio la risaia. Anche se i numeri dello scorso anno lasciano intendere che il prossimo raccolto sar buono. "Per lo pi – spiega il responsabile tecnico – coltiviamo variet lunghe, taibonnet, indica e gange, perch sono risi con spighe basse che ben tollerano le nostre zone molto ventose. Tuttavia, abbiamo anche japonica e carnaroli". Quest’anno, in particolare, 5 ettari di terreno sono stati dedicati alla sperimentazione sul biologico. Una proposta vincente, e l’analisi sull’andamento del consumo lo conferma: "Abbiamo stimato – sottolinea Scazziotta – che in estate c’ da noi una richiesta di riso che raggiunge davvero picchi molto alti". Merito, questo, delle insalate di riso ma anche dei profumati risotti alla marinara, che sulla costa dello Jonio assumono un sapore del tutto unico. E poi, a far apprezzare ancora di pi questo alimento, c’ l’aspetto tradizionale. "Abbiamo trovato testimonianze – assicura il tecnico – che parlano di coltivazioni di riso ancora prima dell’unit d’Italia, nel 1815: in Calabria e sullo Jonio, il cereale per questo un prodotto tipico, ricercato anche da chi ama la storia". Tanto vero che stato un successo l’iniziativa promossa quest’estate dall’azienda stessa: "Abbiamo distribuito in alcuni negozi specifici, come erboristeria o locali di prodotti tipici – conclude Scazziotta – dei pacchetti di nostro riso biologico: sono, letteralmente, andati a ruba".
CORDONE FITOSANITARIO UE
La Commissione ha presentato la sua proposta di revisione delle norme esistenti il 17 ottobre 2023, tenendo conto dell’esperienza.