Lo scorso 2 novembre ha ufficialmente preso il via il progetto “Buone pratiche per il recupero, la coltivazione e la valorizzazione di cultivar locali tradizionali lombarde (REliVE-L)”, cofinanziato dall’operazione 1.2.01 “Informazione e progetti dimostrativi” del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 della Regione Lombardia, di cui il Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia è capofila.
Il progetto prevede una serie di eventi informativi (workshop e seminari) rivolti principalmente agli agricoltori interessati a diventare “agricoltori custodi” o già produttori di cultivar tradizionali “ritrovate”, ma anche ai tecnici agronomici che poi seguiranno tali aziende agricole, affinché acquisiscano i necessari strumenti tecnici e le opportune conoscenze per operare una corretta conservazione in situ (on farm) delle cultivar tradizionali locali e per poter poi anche realizzare nuove filiere produttive e nuove possibilità di reddito. In Lombardia, spiega Ersaf, esistono ancora molte piccole realtà produttive locali tradizionali di tipo ortivo e cerealicolo, soprattutto in ambiti agricoli particolari, ed in particolare nelle zone di montagna (Alpi e Appennini), ma anche in prossimità dei grandi fiumi padani (ad es. Oltrepò mantovano o pavese).
Divulgare le buone pratiche per il recupero e il mantenimento delle sementi e per la gestione delle coltivazioni di queste cultivar “speciali” diventa dunque importante, se non strategico, per tentare di salvaguardarle, ma anche per migliorare la qualità dei prodotti agroalimentari delle aziende lombarde, incrementare l’occupazione giovanile e favorire lo sviluppo sostenibile regionale, con importanti ricadute sul territorio locale (sviluppo o rilancio di piccole filiere alimentari, eventi locali a carattere gastronomico e turistico, come le sagre di paese). Informazioni QUI.