Proseguendo nella tradizione di ristampa di antichi libri di divulgazione agraria, conservati nella sua ricca biblioteca, il 27 gennaio, la Società Agraria di Lombardia ha presentato il sedicesimo volume, nuova chicca per gli appassionati: la riproduzione anastatica del volume “Il riso”, scritto nel 1925 dal dott. Riccardo Chiappelli, reggente della sezione agraria della stazione sperimentale di risicoltura di Vercelli, e pubblicato da Paravia. La trattazione illustra il meglio delle conoscenze di allora, elencando le varietà di riso in auge, le tecniche di lavorazione, concimazione, monda e raccolta. Una particolare attenzione viene attribuita alla descrizione della tecnica del trapianto, che stava allora iniziando la sua diffusione in Italia. Non mancano i consigli sulla corretta essiccazione sulle aie, e la descrizione degli essiccatoi, che la Stazione cercava di diffondere fin dal suo primo anno di attività, il 1908. Una trentina di illustrazioni aiutano a comprendere la trattazione.
Il libro è stato arricchito da una presentazione del dott. Ettore Cantù, Presidente della Società Agraria di Lombardia, che è gradevole da leggere, e ne contestualizza il contenuto corredandolo di statistiche sulla risicoltura di allora. La presentazione è stata affidata al prof. Dario Casati, che ha paragonato la situazione della divulgazione agraria del 1925 rispetto all’attuale. Questa attività, tanto utile al progresso agricolo nel XIX e XX secolo, si è ridotta ai minimi termini. Di società editrici quali la F.lli Ottavi di Casale, la Paravia, la Reda, finita ingloriosamente insieme a Federconsorzi, rimane solo la memoria. Nelle Università, oggi il lavoro di divulgatore non è utile alla carriera, e la situazione della ricerca applicata in agricoltura, che richiede fondi importanti e tempi lunghi per ottenere risultati attendibili, non produce copioso materiale da divulgare. In chiusura, dopo un vivace dibattito che ha coinvolto il prof. Tommaso Maggiore, il prof. Luigi Mariani, e l’agronomo Flavio Barozzi, il prof. Casati ha ricordato lo stretto legame che connette lo stato di sviluppo di una nazione e quello della sua agricoltura. Autore: Giuseppe Sarasso. (04.02.2016)