Nuovi cali a listino interessano i tondi e i gruppi Arborio e Carnaroli nelle sedute di inizio settimana (leggi l’analisi), sulla falsa riga di quanto avvenuto negli ultimi mercati.
«MEGLIO NON FORZARE LE VENDITE»
«In questo momento per tale comparto la disponibilità trasferibile è abbondante visto il periodo dell’anno ma lo è ancor di più per i comparti con la quotazione in calo e poca richiesta. I risicoltori inoltre, preoccupati dai deprezzamenti, offrono tali risoni tondi e da risotto, portando all’ufficializzazione dei ribassi stessi. Ciò in seguito ad offerte economiche delle riserie ovviamente sempre minori di quanto proposto a listino, riferendosi a partite non richieste. Tale dinamica non sembra ancora fermarsi. Forse un cambiamento lo si potrebbe vedere in seguito all’emissione dei dati sulle superfici investite a riso in questa campagna, che Ente Nazionale Risi sta raccogliendo in questi giorni (scopri come)».
«Nell’attesa la scelta più saggia pare essere evitare di forzare la mano in borsa merci. Posizione condivisa da Paolo Bollo, risicoltore di Caresanablot (VC). «Ad oggi ho venduto circa il 90% della produzione ottenuta lo scorso anno. Il prodotto che ho ancora a magazzino è riso tondo della varietà Terra. Rimpiango i 70 €/q lordi di alcuni mesi fa, vista la valutazione odierna ormai quasi dimezzata. Alle cifre attuali penso che non venderò questo risone, confidando in un possibile cambio di marcia nelle battute conclusive del mercato».
«NON CI SI PUÒ LAMENTARE DELLE QUOTAZIONI PREGRESSE»
«Per quanto riguarda le vendite effettuate in precedenza, quest’anno non ci si può lamentare. Nella mia azienda non abbiamo subito in modo severo la carenza idrica, ottenendo così un raccolto in linea con la consuetudine e senza caratteristiche merceologiche negative. Anche le analisi sui metalli pesanti, richieste in questi mesi dalle riserie, hanno mostrato valori ben inferiori ai limiti. Solo in un paio di zone circoscritte abbiamo riscontrato maggiori difficoltà ad irrigare. Per questo abbiamo deciso di destinare tale superficie a produzioni in asciutta, avendo organizzato la gestione delle camere aziendali prima delle recenti piogge. Col sennò di poi avremmo potuto destinare tutto a riso».
«Organizzarsi prima, tuttavia, ci ha permesso di svolgere in tutte le camere la semina a file interrate. Tale tecnica si adatta meglio alla gestione delle malerbe nella coltivazione di risi con tecnologie Clearfield e Provisia, che noi adottiamo su tutta la superficie aziendale. Le frequenti precipitazioni ci hanno costretto ad una maggiore tempestività nella gestione del primo trattamento di post-emergenza ma è stato comunque possibile svolgere le operazioni in modo ottimale. Per quanto riguarda le scelte varietali ho investito, come consueto, un terzo di superficie a tondo, uno a lungo A e uno a lungo B, cambiando alcune varietà nei singoli comparti. In un mercato così volatile la scelta più saggia ritengo sia sempre avere di tutto un po’». Autore: Ezio Bosso.
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