Con il riciclo di scarti agricoli è possibile essere carbon negative, espressione che indica un sistema in grado di rimuovere dall’atmosfera un quantitativo di anidride carbonica maggiore di quello prodotto e di sequestrare il carbonio nel sottosuolo.
Il biochar – che si produce anche con la combustione di paglia e altri residui della lavorazione del riso – è una delle soluzioni di cui si discute negli ambienti universitari. Prova ne sia questa tesi di laurea dell’Università di Catania che Carmelo Tilaro ci autorizza a pubblicare.
IL BIOCHAR DERIVA DALLA PIROLISI DI BIOMASSE
«Il biochar è un carbone vegetale – si legge nella tesi – che si ottiene dalla pirolisi di diversi tipi di biomassa vegetale. Di particolare interesse è la sua produzione a partire da residui/sottoprodotti agricoli: potature, stoppie di mais o grano, lolla di riso, mallo di mandorla, fogliame secco, etc. La pirolisi permette di ottenere: un gas particolare (syngas) con un potere calorifico pari al GPL che può essere utilizzato in processi produttivi che necessitino di calore (es: l’essiccazione o la produzione di energia elettrica), e poi il biochar o carbone vegetale.
AMMENDANTE ECCEZIONALE
Il biochar è il sottoprodotto della pirolisi con il 90% di contenuto di carbonio che, se applicato ai suoli, è un potente ammendante. La sua alta porosità aumenta la ritenzione idrica del suolo e incrementa gli elementi nutritivi che rimangono più a lungo disponibili per le piante. Infine, il biochar migliora inoltre la struttura del terreno e le sue proprietà meccaniche (Chan et al., 2007).
Molti studi dimostrano l’impatto positivo dell’applicazione del biochar sulle rese agricole diminuendo il fabbisogno di acqua e fertilizzanti (Nishio, 1996; Hoshi, 2001; Lehmann et al., 2003; Yamato et al., 2006; Chan et al., 2007; Rondon et al., 2007, Baronti et al 2010; Vaccari et al. 2011).
BIOCHAR CONTRO IL CLIMATE CHANGE
Sebbene ulteriori ricerche siano ancora necessarie, i risultati fino ad ora ottenuti sono positivi. Tanto è che il biochar è inserito nell’agenda dei prossimi negoziati internazionali sui cambiamenti climatici come la più promettente strategia di mitigazione (Bellieni et al, 2017).
Data la promettente possibilità di mitigare i cambiamenti climatici, in futuro potrebbe nascere un mercato economico intorno a questo prodotto con la vendita e l’acquisto di varie tipologie di biochar a seconda dei diversi utilizzi». LEGGI QUI LA Tesi L-25-BIOCHAR UNA RISORSA ALTERNATIVA PER L’AGRICOLTURA E L’AMBIENTE
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