Il prezzo dei risoni non smette di scendere malgrado le vendite continuino ad essere contenute. Una circostanza che fa discutere, sulle principali piazze del riso. L’industria parla di domanda rigida, i risicoltori di speculazione: sicuramente le forti semine di tondo hanno compromesso la campagna commerciale di Sole e, di fatto, anche del Selenio, e anche i risi da interno non se la passano benissimo. Si salvano gli indica, quest’anno, sempre per ragioni di offerta, mentre è incerto il mercato dei lunghi A. La tensione sui mercati è alta. Ogni commento porta con sé strascichi di polemiche. Guardando al futuro, si ipotizza un incremento delle quotazioni di Carnaroli e Arborio nella prossima campagna, ma solo perché si ritiene che l’industria «non può pagare il Carnaroli 50 euro se non è sicura di guadagnarci». Il riferimento è ai contratti di coltivazione triennali – stiamo dunque parlando delle prossime semine – che circolano sul mercato. Per parte nostra, non ci arrischiamo a prevedere alcunché e prendiamo in esame solo i numeri, come quelli diffusi da Medi@rice, l’associazione dei mediatori di riso, che forniscono un’intrigante legenda alla tabella che riportiamo sotto, nella quale è possibile distinguere le diverse varietà in base alla domanda di mercato. La legenda è la seguente (le lettere sono indicate nella colonna delle Note): A: richiesto – B: molto richiesto – C: poco richiesto – D: offerto – E: stabile – F: poco offerto – G: ritiro pronto – H: ritiro libero – I: pagamento d’uso – L: richiesto con pagamento lungo. (Nella foto grande la sala di contrattazione di Mortara)
LA CINA DEPRIME I COMMERCI DI RISO
Il commercio mondiale di riso nel 2023 è sceso del 6,2%, Il calo dovuto alla riduzione delle importazioni della Cina.