Fine settimana di fuoco sulla riforma della legge per il mercato interno del riso: venerdì, la delegazione dell’Airi ha lasciato il tavolo istituito presso l’Ente Nazionale Risi. Gli industriali, rappresentati ai massimi livelli, se ne sono andati allorquando è parso chiaro che – a sorpresa – Coldiretti, Confagricoltura e Cia avevano raggiunto un accordo sull’inserimento di un Ribe “de luxe” nella griglia delle varietà tradizionali. Dopo mesi di discussioni sulla scelta di includere questi risi da parboiled nell’elenco delle varietà che saranno commercializzate in purezza – ipotesi sostenuta dagli agricoltori – o di lasciarli nel novero delle varietà miscelabili e vendibili con una denominazione generica, le confederazioni agricole si sarebbero accordate per inserire il gruppo Ribe nella griglia delle varietà tradizionali. Ma non tutto il Ribe: restringendo i parametri dimensionali, sarebbero rientrate in questa denominazione solo alcune varietà (17.000 dei 42.000 ettari del 2014) creando un Ribe de luxe che si sarebbe dovuto vendere per tale e lasciando mano libera alle miscele in tutti gli altri casi. Confagricoltura e Cia erano propensi a concedere anche un lungo periodo di adeguamento (5 anni, nel corso dei quali si sarebbe potuto commercializzare le diverse varietà del gruppo sia come Ribe che come riso Lungo) rendendo meno impattante questa misura, ipotesi su cui Coldiretti si sarebbe messa di traverso. In ogni caso, del periodo ponte non vi è stato modo di discutere, perché la delegazione dell’Airi, di fronte all’accordo sul Ribe ha abbandonato il tavolo. (08.11.14)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.