La settimana di mercato si chiude senza novità a listino, con trasferimenti in calo rispetto alla precedente e scambi ridotti a detta degli operatori. Ciò nonostante la domanda continua ad essere molto interessata all’acquisto, ai prezzi correnti (a volte qualcosa in più) e in quasi tutti i segmenti di mercato. Il documento redatto dalla commissione prezzi di Mortara riporta 4 variazioni positive. Queste sono tutte figlie di allineamenti a prezzi già visti in seguito alle sedute passate (leggi). Si tratta degli apprezzamenti di Selenio, Centauro e dei lunghi A da esportazione/parboiled.
PROSSIMI POSSIBILI APPREZZAMENTI RIALZI
Nella mattinata di venerdì non si verifica l’attesa crescita nelle quotazioni dei gruppi Roma e S. Andrea. Entrambi i comparti vengono richiesti con proposte di 5 €/q in più rispetto all’attuale valutazione ufficiale, ferma a 60 €/q lordi per il primo e 75 per il secondo. Ricordiamo che, parlando di valori massimi, si fa sempre riferimento a partite dalla qualità merceologica ottimale.
Possibili prossimi passi in avanti anche per i lunghi B. Per questi risi continua ad influire un contesto di mercato internazionale favorevole per la competitività economica della produzione nostrana. A ciò consegue una domanda maggiormente interessata. Il prezzo ufficiale, comunque non troppo lontano dai massimi della scorsa annata, è ben visto anche dall’offerta, come dimostra una quantità trasferita ad oggi (vedi l’ultimo bollettino Ente Risi) molto maggiore rispetto all’anno scorso e vicina anche al valore di due anni fa, quando si produceva più riso in Italia. Nonostante questo contesto di equilibrio nel rapporto domanda/offerta, a spingere le nuovi voci di rincaro vi è, oltre ai prezzi internazionali, una prospettiva di disponibilità minore del solito, alla luce di un investimento di superficie calata nella scorsa primavera. Nel dettaglio si è iniziato a parlare di 47 €/q lordi per pagamenti a 90 giorni e 48 €/q lordi per 120 gironi.
MERCATO INTERNO POCO INVITANTE
Ferme le valutazioni relative ai superfini per eccellenza, gruppi Arborio e Carnaroli. Per questi comparti il prezzo attuale risulta difficile da digerire per i risicoltori. La distanza rispetto ai massimi della scorsa annata è, insieme ai tondi, la più marcata in tutto il bollettino, attorno al -50%. In tali gruppi merceologici l’investimento di superficie è risultato in crescita ma bisogna ancora capire come sia andato il raccolto nel dettaglio per comprendere la reale disponibilità. In ogni caso la domanda ha percepito il fatto che questa sarà probabilmente maggiore, scegliendo di essere, specie per Carnaroli e similari, più cauta all’acquisto. Anche per Arborio e similari, nonostante la maggior richiesta ed un’offerta bloccata, non si parla di prossimi apprezzamenti. Il contesto stagnante per il mercato interno, composto in larga maggioranza da risi presenti in queste due griglie, si nota anche alla luce di trasferimenti decisamente ridotti rispetto ad entrambe le due annate scorse, presenti nel documento fornito dall’Ente. Autore: Ezio Bosso.
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