L’Unione europea e il Brasile hanno comunicato lunedì all’Organizzazione mondiale del commercio di essere pronti a rivedere il sistema di generose sovvenzioni agricole, allo scopo di riformare un panorama commerciale globale ampiamente visto come un blocco nei confronti dei Paesi emergenti. Lo rivela il sito www.politico.eu: i tentativi del Wto di creare un’architettura globale per le reti commerciali internazionali sono inciampati ripetutamente sul tema politicamente infiammato delle sovvenzioni agricole.
L’Unione europea ha un’agenda commerciale globale che punta alla liberalizzazione e vuole ridurre le sovvenzioni che ostacolano l’efficace flusso delle merci in tutto il mondo e bloccano i grandi accordi di libero scambio. Bruxelles, tuttavia, è anche un grande finanziatore a livello di contributi agricoli, tanto che il 40 per cento del suo bilancio è destinato a questo scopo, scatenando denunce da parte delle nazioni più povere che non possono competere con questa potenza economica. I Paesi in via di sviluppo protestano poiché vengono costantemente ammoniti dalle istituzioni finanziarie globali di non distribuire sovvenzioni, mentre le grandi potenze come Europa, Brasile e Stati Uniti continuano la loro politica in questa direzione. Una situazione esplosa ancora di più all’inizio di quest’anno quando il precedente segretario generale dell’Onu Kofi Annan ha affermato che l’Unione europea paga abbastanza sovvenzioni per far volare ogni mucca europea in tutto il mondo in prima classe, e ci sono ancora soldi d’avanzo.
Il commissario europeo per l’agricoltura Phil Hogan e la sua collega al commercio Cecilia Malmström hanno annunciato la loro proposta comune con Brasília per limitare “distorsioni del mercato”, aggiungendo di aver ottenuto anche il sostegno di Colombia, Uruguay e Perù. Questa proposta sarà discussa in una importante riunione ministeriale del Wto a Buenos Aires nel mese di dicembre.
I funzionari hanno dichiarato che l’Ue intende eliminare le misure di sostegno più “distorcenti per il commercio” all’interno della politica agricola comunitaria (Pac). Ciò potrebbe influenzare i fondi destinati a stabilizzare i mercati, ma non toccherebbero sovvenzioni come i pagamenti accoppiati, che sostengono direttamente la produzione di prodotti chiave come la carne bovina e il latte, ma anche il riso in Italia e in Francia. La proposta dell’Unione europea di ridurre i pagamenti che puntano a stabilizzare il mercato non partirebbe se non dal prossimo ciclo di bilancio. Ciò significa che Bruxelles non modificherà le modalità doi distribuzione dei fondi in tempi di turbolenza del mercato, aspettando fino al 2020. Il Brasile sta anche spingendo per limitare le sovvenzioni distorsive del commercio, ma il suo appoggio alla proposta è anche politico, in qualità di grande forza del mercato emergente. Il secondo pilastro della proposta UE-Brasile si appella direttamente alle frustrazioni dei Paesi in via di sviluppo e consente ai Paesi più poveri un maggiore margine operativo per livellare il campo di applicazione utilizzando denaro statale fino a che riescano a raggiungere un adeguato livello di competitività.
La proposta dell’Unione europea per contrastare la propria potenza economica in tema di contributi all’agricoltura si concentra sui finanziamenti disponibili per le politiche di mercato dell’Ue, che comprende i pagamenti in tempo di crisi. Nel ciclo di bilancio 2014-2020, ciò rappresenta circa il 4 per cento del bilancio totale della Pac, pari a 17,5 miliardi di euro. Questo continua a rimanere tuttavia solo una frazione del bilancio totale della Pac, che raggiunge i di 437,5 miliardi di euro. La mossa dell’UE per liberalizzare ulteriormente il suo settore agricolo è in linea con una proposta del 2015 formulata in accordo con il Brasile, l’Argentina, la Nuova Zelanda, il Perù, il Paraguay, l’Uruguay e la Repubblica di Moldova per creare condizioni eque sui mercati mondiali. L’Ue negli ultimi anni ha approvato provvedimenti che puntano a frenare le misure di distorsione del mercato. Ha eliminato le quote latte nel 2015 e prevede di fare lo stesso con lo zucchero entro la fine dell’anno. Dietro la nuova proposta, c’è la possibilità per i Paesi meno sviluppati di essere esenti da ogni limite di sovvenzione per permettere ai loro settori agricoli di svilupparsi. I Paesi in via di sviluppo potrebbero anche sostenere i loro agricoltori in modo più generoso e richiedere più tempo per adattarsi al nuovo ambiente commerciale, come hanno confermato i funzionari.
Il Brasile è protagonista di queste tematiche in particolare per quanto riguarda il cotone, commodity con cui ha incrociato le spade con gli Stati Uniti negli ultimi anni. Nel 2014, gli Stati Uniti pagarono 300 milioni di dollari per risolvere una controversia sulle sovvenzioni di cotone americane e Brasília sta cercando una soluzione a livello mondiale. Nel Wto le misure di sostegno domestico considerate di distorsione dei mercati rientrano tra quelle inserite nella cosiddetta «casella gialla»: i contenuti devono raggiungere una graduale riduzione per rispettare norme commerciali eque a livello globale. Le misure dell’UE per stabilizzare i mercati alimentari sono tra queste.
Parallelamente alla proposta del Wto, Bruxelles sta elaborando idee che potrebbero entrare in una grande proposta di riforma della Pac, prevista nella seconda metà del prossimo anno. I funzionari che lavorano alla riforma hanno affermato che una delle battaglie fondamentali sarà nel settore dei pagamenti accoppiati, che riguardano prodotti specifici come carni bovine, agnello, o riso. Ciò, secondo il sito di politica ed economia, potrebbe avere notevoli ripercussioni politiche ed economiche, con il 10 per cento dei pagamenti diretti della Pac che saranno accoppiati nel 2015 per prodotti come la carne bovina in Francia, i cereali in Italia e la barbabietola da zucchero in Spagna.