Contrordine! Secondo dati CREA-DC, il seme certificato prodotto nel 2018 e venduto nel 2019 per le semine primaverili di riso è aumentato del 6,8%, attestandosi attorno ai 435.000 quintali (407.049 nel 2018). Sottraendo il seme già esportato (74.784 quintali) risulta che per la campagna 2019 erano a disposizione per la semina di riso in Italia circa 24.366 quintali di sementi certificate in più rispetto al 2018. Una svolta rispetto al dato sulle superfici certificate, diffuso in primavera dal CREA, che dava ancora in calo la superficie certificata (leggi l’articolo sulla relazione CREA).
Secondo l’Ente Risi, questo dato si spiega solo in due modi. O le stime diffuse erano sbagliate (ma sarebbe strano oltre che grave, considerato che la Relazione CREA gode di una assoluta autorevolezza) oppure i risicoltori hanno ridotto in modo significativo il reimpiego di seme aziendale, portando a utilizzare una quantità nettamente superiore di seme coltivato sulle superfici certificate. L’Ente Risi parla anche di un dato definitivo sulle superfici certificate diverso dalle stime iniziali e soprattutto di un incremento della superficie delle varietà a granello Lungo A (sia da mercato interno, sia da parboiled), un leggero aumento dei risi tondi oltre ad una sostanziale parità di superficie per quanto riguarda le varietà del gruppo Lungo B (indica). Ridimensionamento, invece, per i medi.
Secondo l’Ente Risi, nel 2019 «crescono in modo significativo le varietà dotate di tecnologia Clearfield®, che superano del 10% la superficie della scorsa annata; in particolar modo crescono le nuove varietà CL28, CL388 e la varietà Luna CL diventa la prima varietà per superficie seminata in Italia nel 2019. Sulla base delle stime di superficie investita, pare che tutto il comparto dei risi convenzionali subisca un ulteriore ridimensionamento, che si aggira attorno al 7-8% in meno rispetto al 2018. Sebbene non siano ancora disponibili dati ufficiali, si stima che la superficie destinata alla moltiplicazione delle sementi (rimonta) sia aumentata del 3-4% ri- spetto alla campagna precedente» scrive Filip Haxhari, responsabile del miglioramento genetico che ha dedicato un ampio articolo all’argomento su Il Risicoltore.
Ma non è tutto. Ciò che Haxhari non dice è che anche le superfici certificate nel 2019 ci starebbero preparando un exploit, con un aumento superiore al 10%. Attendiamo di conoscere le motivazioni del nuovo trend dal CREA, anche se azzardiamo un’opinione: l’incremento del seme certificato non dipende dall’introduzione dell’obbligo di utilizzarlo nella produzione di riso “Classico”. Infatti, a quanto si dice in giro, dopo un iniziale entusiasmo, l’investimento dei risicoltori italiani nella coltivazione del “Classico” sarebbe stato molto contenuto. Autore: Paolo Viana