DOMANDA PRESENTATA A INIZIO CAMPAGNA
Contrariamente alla Lombardia il Piemonte corrisponde per le domande presentate nel 2024 – 220 € per ettaro richiesto e ma, anche in questo caso, solo per l’anno in cui viene effettivamente eseguita la sommersione.
La domanda deve essere presentata ad inizio campagna e poi realizzata (salvo cause di forza maggiore che vanno comunque segnalate) alla fine della stessa.
Tutte le aziende che fanno domanda di adesione al PSP Regionale sono tenute a rispettare alcune regole aggiuntive a quelle previste dalla PAC che non hanno mancato di creare parecchie polemiche e dubbi nella mente dei risicoltori. In particolare vanno rispettate le norme di Condizionalità (art. 12, Regolamento (UE) 2021/2115) e le norme di Condizionalità sociale (art. 14, Regolamento (UE) 2021/2115);
DISCIPLINARE DELLA REGIONE PIEMONTE
Il disciplinare della Regione Piemonte specifica più dettagliatamente alcuni obblighi per l’impiego dei fertilizzanti e dei fitopresidi. In particolare:
- Obbligo di possedere l’abilitazione per l’acquisto o l’uso di prodotti fitosanitari (punto A.1.2 del Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014);
- Dovere di formazione e conoscenza dei principi generali della produzione integrata obbligatoria;
- Magazzinaggio dei prodotti fitosanitari in condizioni di sicurezza (Allegato VI al Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014);
- Verifica delle attrezzature per l’irrorazione (punto A.3 del Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014;
- Rispetto delle disposizioni per l’uso di prodotti fitosanitari nelle vicinanze di corpi idrici o di altri luoghi sensibili (punto A.5 del Piano di azione nazionale approvato con il Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014).
- Requisiti minimi relativi ai fertilizzanti:
Utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici, di ammendanti organici e di altri fertilizzanti contenenti azoto e fosforo (Decreto ministeriale 19 aprile 1999 “Approvazione del codice di buona pratica agricola; Decreto ministeriale 25 febbraio 2016 “Criteri e norme tecniche per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato”; regolamento regionale 29 ottobre 2007, n. 10/R, come modificato dal DPGR n. 2/R del 02/03/2016
UNA BUONA PRATICA
In conclusione al discorso complessivo della sommersione invernale, possiamo affermare che la sommersione delle risaie nel periodo invernale costituisce un buona pratica colturale, oltre a consentire un introito economico se si decide di aderire ad uno dei bandi regionali (il costo dell’acqua iemale, quando richiesto è inferiore al contributo delle regioni).
Nelle annate con piogge regolari, la sommersione avveniva in modo naturale e in alcuni terreni costituiva un problema per le lavorazioni (difficoltà di operare con mezzi meccanici).
La limitazione della stessa a soli 60 giorni, tuttavia, concede tempo per tali operazioni che, in alcune zone avvengono a primavera inoltrata, senza pesare eccessivamente sulle scelte dei risicoltori.
Da ultimo, i risicoltori più anziani ricorderanno sicuramente un sistema di valutazione empirico ma efficace per la valutazione della sommersione. I terreni che venivano allagati durante l’inverno per la caccia, risultavano essere sempre i più fertili. Autore: Franco Sciorati.
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