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REGOLE DELLA SOMMERSIONE INVERNALE IN PIEMONTE

da | 23 Nov 2024 | Tecnica

neve
Dopo esserci occupati del quadro generale (LINK) e delle regole della sommersione invernale in Lombardia (LINK) vediamo cosa prevede la Regione Piemonte in SRA22 – Impegni specifici risaie.
Per quanto riguarda la Regione Piemonte, grazie all’operazione di armonizzazione portata avanti dall’Ente Risi, le norme sono praticamente le stesse della Lombardia. Tuttavia la Regione ha ritenuto di aumentare il contributo a 220 € per ettaro, sempre per gli anni in cui si realizza effettivamente la sommersione (ricordiamo che per quanto riguarda l’Emilia Romagna la misura è analoga a quello del Piemonte).

DOMANDA PRESENTATA A INIZIO CAMPAGNA

Contrariamente alla Lombardia il Piemonte corrisponde per le domande presentate nel 2024 – 220 € per ettaro richiesto e ma, anche in questo caso, solo per l’anno in cui viene effettivamente eseguita la sommersione.

La domanda deve essere presentata ad inizio campagna e poi realizzata (salvo cause di forza maggiore che vanno comunque segnalate) alla fine della stessa.

Tutte le aziende che fanno domanda di adesione al PSP Regionale sono tenute a rispettare alcune regole aggiuntive a quelle previste dalla PAC che non hanno mancato di creare parecchie polemiche e dubbi nella mente dei risicoltori. In particolare vanno rispettate le norme di Condizionalità (art. 12, Regolamento (UE) 2021/2115) e le norme di Condizionalità sociale (art. 14, Regolamento (UE) 2021/2115);

DISCIPLINARE DELLA REGIONE PIEMONTE

Il disciplinare della Regione Piemonte specifica più dettagliatamente alcuni obblighi per l’impiego dei fertilizzanti e dei fitopresidi. In particolare:

  • Obbligo di possedere l’abilitazione per l’acquisto o l’uso di prodotti fitosanitari (punto A.1.2 del Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014);
  • Dovere di formazione e conoscenza dei principi generali della produzione integrata obbligatoria;
  • Magazzinaggio dei prodotti fitosanitari in condizioni di sicurezza (Allegato VI al Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014);
  • Verifica delle attrezzature per l’irrorazione (punto A.3 del Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014;
  • Rispetto delle disposizioni per l’uso di prodotti fitosanitari nelle vicinanze di corpi idrici o di altri luoghi sensibili (punto A.5 del Piano di azione nazionale approvato con il Decreto MiPAAF del 22 gennaio 2014).
  • Requisiti minimi relativi ai fertilizzanti:

Utilizzazione agronomica degli effluenti zootecnici, di ammendanti organici e di altri fertilizzanti contenenti azoto e fosforo (Decreto ministeriale 19 aprile 1999 “Approvazione del codice di buona pratica agricola; Decreto ministeriale 25 febbraio 2016 “Criteri e norme tecniche per la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento e delle acque reflue, nonché per la produzione e l’utilizzazione agronomica del digestato”; regolamento regionale 29 ottobre 2007, n. 10/R, come modificato dal DPGR n. 2/R del 02/03/2016

UNA BUONA PRATICA

In conclusione al discorso complessivo della sommersione invernale, possiamo affermare che la sommersione delle risaie nel periodo invernale costituisce un buona pratica colturale, oltre a consentire un introito economico se si decide di aderire ad uno dei bandi regionali (il costo dell’acqua iemale, quando richiesto è inferiore al contributo delle regioni).

Nelle annate con piogge regolari, la sommersione avveniva in modo naturale e in alcuni terreni costituiva un problema per le lavorazioni (difficoltà di operare con mezzi meccanici).

La limitazione della stessa a soli 60 giorni, tuttavia, concede tempo per tali operazioni che, in alcune zone avvengono a primavera inoltrata, senza pesare eccessivamente sulle scelte dei risicoltori.

Da ultimo, i risicoltori più anziani ricorderanno sicuramente un sistema di valutazione empirico ma efficace per la valutazione della sommersione. I terreni che venivano allagati durante l’inverno per la caccia, risultavano essere sempre i più fertili. Autore: Franco Sciorati.

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