Il Piano regionale per la tutela delle acque del Piemonte non cessa di far discutere. Dopo l’articolo di presentazione e il parere dell’Est Sesia, sentiamo cosa ne pensa il direttore del Consorzio di Bonifica della Baraggia, l’ingegner Alessandro Iacopino: «lo scorso martedì ci siamo ritrovati con gli altri consorzi regionali sotto la guida dell’ANBI per discutere proprio di questo. Trovo che il documento sia molto ampio e la nostre analisi, al pari della mia conoscenza, si racchiudono agli ambiti che interessano il nostro lavoro; in particolare le parti relative al deflusso ecologico e alle restituzioni. La prima misura è relativa alla tutela dell’ecosistema fluviale e quindi al mantenimento di acqua nei fiumi per favorirla, la seconda alla misura della quantità d’acqua da restituire dopo l’utilizzo. Abbiamo avuto la percezione che il PTA si concentri molto sul risparmio di acqua, che è sicuramente un dovere di tutti, tralasciando, però, l’accumulo degli enormi quantitativi di pioggia che cadono ogni anno in Piemonte e finiscono nell’Adriatico, che ben potrebbero essere impiegati in agricoltura. Così facendo si acuisce sempre di più il divario tra questi due interessi; di sanzioni e multe in questi anni ne ho viste molte ma i tagli alla disponibilità idrica non si sono fermati ed agire esclusivamente in questa direzione mi sembra quantomeno controproducente. Noi, come consorzio, pensiamo che una maggiore attenzione ai bisogni agricoli, aumentando la disponibilità idrica, possa essere una scelta opportuna, finendo per migliorare anche ambiti ecologici come il deflusso e le restituzioni. Riguardo a queste ultime forse si è fatto un passo avanti, sottolineando come alcune culture, come il riso, siano molto utili alla ricarica della falda sotterranea. Certo la quantificazione degli usi e delle restituzioni è assai complicata, rendendo difficile traslare in un numero la sua importanza, ma la presa coscienza di questa virtù sarebbe sicuramente un punto a favore del Piano. La sperimentazione e il lavoro volto alla ricerca di questo valore penso possa essere importante per legittimare le nostre necessità, che, a mio parere, non ne avrebbero bisogno essendo finalizzate alla produzione di prodotti alimentari». Autore: Ezio Bosso
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