Torniamo a tastare il polso delle mietitrebbie, al termine di una campagna in chiaroscuro. Semine ritardate, allettamento e malattie fungine, macchie sul seme, granella più piccola e fragile. Meno 10.270 ettari e 650/700 mila quintali di prodotto: abbiamo già scritto delle difficoltà di tondo e Carnaroli, ma non tutta la risicoltura suona campane a morto.
In Baraggia si sorride
Carlo Zaccaria, risicoltore della Baraggia Vercellese, ad esempio, ci confida: «Produzione nella norma e rese soddisfacenti, anche se basate su un dato parziale per ora relativo solo ai Superfini Carnaroli e Arborio. Alcuni risi sembrano aver patito un po’ il caldo dimostrandosi più fragili alla rottura ma per adesso, dati alla mano, non ho riscontrato questa evenienza; devo ancora effettuare le valutazioni numeriche su Sant’Andrea, Baldo e Vialone Nano. Secondo me potrebbe aver influito negativamente l’epoca tardiva di semina sulla produzione totale ma, anche in questo caso, ho un quadro incompleto per effettuare valutazioni definitive, nonostante vi sia questa impressione in alcune circostanze».
Semente non eccezionale
Daniele Borando, considerato uno dei migliori produttori di semente, opera a San Pietro Mosezzo (NO) e afferma: «Produzioni non eccezionali e rese alla lavorazione basse, i dati in Lomellina sono abbastanza critici con valori poco al di sopra del 40%, nella mia zona ho visto dei 54/55, comunque al di sotto del normale. Inoltre molti risi sensibili alla macchiatura, come Selenio ad esempio, la presentano in modo massiccio».
Il problema è in Lomellina
Infine Matteo Berneri, risicoltore a cavallo tra le provincie di Milano e Pavia, dice: «Siamo ancora alle battute iniziali nel nostro caso, quinto giorno di raccolta, a causa della semina tardiva a cui siamo stati costretti avendo impostato l’azienda per la semina a file interrate, di difficile attuazione in questa primavera piovosa, che ha danneggiato anche la quantità prodotta. Indicativamente mi aspetto una diminuzione compresa tra l’8 e il 10% circa la produzione globale appunto e, per quel che riguarda le rese, una minus valenza del 3/5%, dato negativo ma non catastrofico come nel caso della vicina Lomellina da cui mi giungono notizie assai peggiori. I Superfini in particolare, che solitamente nelle nostre zone erano tra il 57 e il 60 % di resa, nel mio caso (varietà Volano e Vialone Nano, ndr) hanno mostrato valori compresi tra il 52 e il 54 %. In ogni caso è ancora presto per sapere dati definitivi, che otterrò nei prossimi giorni con il prosieguo delle operazioni di raccolta». Autore: Ezio Bosso