Vista la grave situazione dei raccolti conseguente alla crisi idrica ci sembra doveroso dare la parola ai risicoltori. La siccità del 2022, annata tra le più calde registrate, ha creato seri danni alle coltivazioni di tutto il nord Italia e non solo. Tutti gli agricoltori, chi più e chi meno, sono stati in seria difficoltà. Le copiose precipitazioni di fine luglio (la burrasca di Sant’Anna, 26 luglio, decantata dei nostri avi) hanno dato una piccola tregua ad alcuni mentre per altri, nelle zone colpite dalla grandine è stata l’ennesima batosta.
Si auspica un aiuto concreto per tutti gli agricoltori che nonostante gli sforzi compiuti perderanno il raccolto.
AZIENDA AGRICOLA ZANZOLA E CASCINA FORNACE
Per Giuseppe Zanzola dell’azienda agricola Zanzola di Cerano (NO) la situazione è drammatica. «La mia azienda nella migliore delle ipotesi a oggi perde il 70% del raccolto. Prendo acqua dal Diramatore Vigevano. Oltre alle riduzioni abbiamo avuto diverse interruzioni della dispensa irrigua che ha complicato notevolmente la situazione».
Anche Fabrizio Rizzotti della cascina Fornace di Vespolate (NO) ci dice che la situazione è gravissima e che perderà gran parte del raccolto a causa delle restrizioni idriche effettuate. Ci ha raccontato che la zona di Vespolate e Cerano nel novarese è stata martoriata a causa della siccità e anche le cascine confinanti con i suoi possedimenti sono nella stessa situazione. I temporali dei giorni scorsi non hanno alleviato la crisi in quanto il riso, in grave sofferenza, era già compromesso. Autore: Elettra Bandi