Anche la Sardegna stenta, ma non soffre. Almeno dalle parti di Siamaggiore, nell’Oristanese, dove ha sede, in località Pardo Figus, l’azienda agricola di Luca Naitana, che abbiamo intervistato al termine del raccolto. La sua esperienza conferma che ogni campagna può essere interpretata in modo molto diverso in relazione alle scelte colturali e all’andamento meteorologico. Nel caso di Luca, la trebbiatura è iniziata dal Mare CL il 9 ottobre su 14,5 ettari ed è proseguita su 7 ettari di Gloria, ma qui, «abbiamo dovuto interrompere subito per per eccessiva umidità e grana verde, per riprendere la trebbiatura il 24 ottobre con la restante superficie: in totale avevo investito in Gloria 22 ettari». Perché ha scelto il Mare CL? «Causa crodo. In verità avrei gradito seminare il Luna ma in Sardegna anche quest’anno non era disponibile alcuna quantità di questa varietà di riso». Quanto al riso Gloria «vi era la possibilità di un discreto contratto e questa è una delle ragioni della mia scelta» racconta. Il risicoltore sardo credeva di non aver avuto particolari problemi in nessuna delle fasi colturali e ha effettuato un intervento fungicida preventivo sul Gloria in botticella. Il raccolto ha dimostrato che qualche problema c’era: «già, il Mare era troppo fitto e ha avuto un accestimento esagerato: alla fine ho raccolto 1.206,40 q.li pari a 83 e rotti per ettaro a 18/19 % di umidità, con una resa alla lavorazione di 66/71». L’imprenditore definisce «discreto e sicuramente migliorabile il raccolto del Gloria con 1.808,60 q.li pari a 82 e rotti per ettaro con 20/21% di umidità e una resa alla lavorazione di 66/72». Il clima bizzarro ha dunque influenzato ma non ha stroncato il raccolto di quest’area della Sardegna e ancora una volta la scelta delle varietà e gli accorgimenti colturali hanno avuto, nel bene e nel male, un peso decisivo. (04.11.14)
DE MINIMIS: IL NUOVO REGOLAMENTO
La Commissione europea pubblica il 13 dicembre 2024, il nuovo regolamento che alza la soglia “de minimis”, a 50.000euro/agricoltore/triennio.